Sulla Ferruzzi una doppia minaccia di fuoco
Sulla Ferruzzi una doppia minaccia di fuoco Napoli, dopo l'incendio che ha danneggiato un silos, ieri è stato gambizzato il dirìgente di una fabbrica Sulla Ferruzzi una doppia minaccia di fuoco L'azienda: non abbiamo mai ricevuto intimidazioni Per gli investigatori sarebbe nel mirino dei racket NAPOLI. La Ferruzzi in Campania è nel mirino della camorra? A giudicare dalla cronaca delle ultime settimane si direbbe di sì. Diciassette giorni dopo un misterioso incendio che ha danneggiato un silos nel porto di Napoli, ieri è stato compiuto un altro e più grave attentato: Giovanni Rambaldi, 55 anni, direttore della «Calcestruzzi spa», che fa capo al gruppo ravennate, è stato ferito a colpi di pistola da alcuni sicari che gli hanno teso un agguato all'ingresso della fabbrica, nel Comune di Casalnuovo. Rambaldi, colpito alla gamba sinistra, è stato soccorso dagli operai e portato in ospedale. Ne avrà per dieci giorni. I carabinieri fanno due ipotesi. La prima: Rambaldi sarebbe rimasto vittima di un avvertimento da parte del racket delle estorsioni. La seconda: l'attentato rientrerebbe in una sorta di «strategia della dissuasione» messa in atto da un'impresa concorrente, una delle tante controllate dalla malavita organizzata che in Campania ha investito capitali sporchi nel setto¬ re edilizio: un affare miliardario costato la vita a più di un imprenditore e il fallimento di decine di industrie. Sarà un caso, ma solo tre giorni fa i giornali hanno reso noto che la «Calcestruzzi spa» ha concluso un affare che potrebbe consentire all'azienda di realizzare un fatturato di duemila miliardi: una joint-venture con la Banca Nazionale di Grecia per l'acquisto della «Haget-Heracles», una delle più importanti società produttrici di cemento. E gli inquirenti ricordano che proprio dalla Grecia si sono approvvigionate per anni le aziende produttrici di calcestruzzo in odore di camorra. Secondo le indagini della Finanza i clan acquistavano cemento grezzo a prezzi infinitamente più bassi di quelli praticati sul mercato nazionale. Non basta: in un rapporto inviato un anno fa al Parlamento dall'ex Alto commissario per la lotta alla mafia, Domenico Sica, fu svelata una vicenda inquietante: una grossa cooperativa edile che era solita acquistare il prodotto dalla «Calcestruzzi» era stata caldamente «consigliata» di cambiare fornitore; avrebbe dovuto sostituire la società di Ravenna con un'azienda che gli inquirenti ritenevano collegata al boss Lorenzo Nuvoletta. L'agguato a Giovanni Rambaldi è scattato poco dopo le 14 di ieri. Il dirigente stava varcando i cancelli della fabbrica quando da un'auto in corsa sono stati esplosi alcuni colpi di pistola. Il responsabile della «Calcestruzzi» si è accasciato, sotto gli occhi degli operai che lo hanno imme¬ diatamente soccorso. Dopo il ricovero in ospedale, Rambaldi avrebbe detto ai carabinieri di non aver mai ricevuto minacce di alcun genere. I responsabili del gruppo Ferruzzi confermano: l'azienda di Casalnuovo non avrebbe mai subito atti di intimidazione. Gli inquirenti, però, stanno verificando eventuali collegamenti tra il ferimento di Giovanni Rambaldi e un misterioso episodio verificatosi qualche giorno fa, quando un uomo giunto nello stabilimento a bordo di una «Golf» bianca ha spa¬ rato contro la cabina di dosaggio. «Solo un ingenuo potrebbe credere a una coincidenza», commenta un investigatore. Il ferimento del direttore della «Calcestruzzi spa» è avvenuto 17 giorni dopo un altro misterioso episodio: l'incendio in un silos della Ferruzzi all'interno del porto di Napoli. Le fiamme si svilupparono poco dopo le 22, dopo una violenta esplosione, e provocarono danni non gravi alla struttura. Anche in quell'occasione la polizia ritenne attendibile la tesi dell'attentato. Il sospetto che l'incendio fosse doloso prese corpo grazie alla deposizione dell'unico testimone dei fatti, Luigi Attanasio, 53 anni, dipendente dell'azienda. L'uomo, ricoverato in ospedale per gravi ustioni al volto e alle mani, raccontò che poco prima dell'esplosione aveva notato il cancello d'accesso ai silos aperto, e una tanica con uno straccio imbevuto di benzina abbandonata proprio nel punto in cui le fiamme si erano sviluppate. [f.mil.] Siili li silos della Ferruzzi distrutto da un incendio nel porto di Napoli
Persone citate: Domenico Sica, Giovanni Rambaldi, Lorenzo Nuvoletta, Luigi Attanasio, Rambaldi
Luoghi citati: Campania, Comune Di Casalnuovo, Grecia, Napoli, Ravenna
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