Tutti tv mostri e merendine di Gigi Padovani

Tutti tv, mostri e merendine Le reti corteggiano il pubblico più giovane: avanza Tmc, Raiuno è stabile Tutti tv, mostri e merendine Uno scienziato contro il bieco Inquinetor Macchine schiaccia-pizze, teschi e ranocchi ROMA. Uno scienziato disordinato e ingegnoso, Ugo De Ughis, con la solita assistente bellissima e bionda, Ulla-Op: vivono nei sotterranei di un castello attorniati da mostri simpatici quanto repellenti, inventati da Sergio Stivaletti, specialista in effetti speciali per i film horror di Dario Argento e Lamberto Bava. Proprietario del palazzo è Inquinetor, faccia grigiastra per lo smog, con una grande passione: il cemento, con il quale vuole ricoprire la terra. Lancia sfide terrificanti, aiutato da un ignobile e stupido aiutante, Bis-Nes: eliminare le vacanze, segare le gobbe di tutti i cammelli per venderle come cuscini, avvelenare le merendine o asfaltare i giardini pubblici. Potrebbe essere la trama di uno dei tanti cartoon ripetitivi di produzione giapponese in versione ecologico-demenziale. E' invece la situazione base di una trasmissione per ragazzi del tutto nuova, «Amici Mostri», partita il 9 marzo su Tmc e in onda ogni giorno dalle 14 alle 15: si snoderà per 90 puntante, a metà tra la sit-com e il talkshow. Ma dove sta la novità? A contrastare i progetti del cattivissimo Inquinetor (interpretato da Nicola Mauro Serio) ci sono tre o quattro bambini delle elementari, che non recitano a copione ma reagiscono alle situazioni in cui vengono coinvolti dagli attori (Alessia Marcuzzi e Fulvio Falzarano). S'inventano scherzi, dicono qualche innocua parolaccia imparata sui banchi di scuola, si divertono a buttare coriandoli e oggetti viscidi al malcapitato Bis-Nes (un bravo Massimo Sangermano). Qualcuno ha già gridato, entusiasta: è risorta la tv dei ragazzi. Forse è eccessivo, ma cer¬ to l'idea non è male, specie se gli autori sapranno inventare fiabe sempre diverse, magari ispirandosi un po' ai fumetti e un po' alle storie di scrittori come Roald Dahl. «Volevamo qualcosa di diverso dal solito contenitore - spiegano Jannù Cadioli e Christian Angen, due degli autori -, un programma nel quale i bambini avessero una funzione attiva. E nelle prossime puntate l'avranno sempre di più». A volte il ritmo è un po' lento, ma presto rumori di scena e trucchi più televisivi dovrebbero ovviare all'inconveniente. Divertenti anche i mostri, lo scimmione Durango, il ranocchio verdastro Rosput e l'uomo metallico Testina, ma forse il più esilarante è il teschio Ciccio, detto il Fred Astaire di Posillipo: parla in napoletano, balla il tip-tap ed è stato ridotto così da una macchina schiaccia-pizze del professore. Dopo aver preso a Raiuno i due fratelli Manfio con «Oscar Junior» (vanno in onda al giovedì all'interno di «Amici Mostri»), Tmc si dimostra così la più attenta alla dimenticata programmazione per i ragazzi, oggi sicuramente in crisi. Su Telemontecarlo non ci sono i dati Auditel, ma tra avvento del videoregistratore e mancanza di idee, i dati di ascolto di alcune trasmissioni classiche sono ormai al di sotto del milione di spettatori. «Big» di Rail ne ha 841 mila e uno share orario dell'I 1,7%, «Ciao Ciao» di Retequattro è a quota 996 mila (7,3%), «Albero Azzurro» 904 mila con percentuale del 7,3. Va meglio «Bim bum barn» su Canale 5, grazie ai Puffi (share alto, sul 15%, con un milione e 277 mila spettatori). Stravince una trasmissione settimanale, con l'aiuto di Topolino, Paperino & Co: «Disney Club», un'ora e mezzo di contenitore (al sabato alle 16,45 su Raiuno), condotta da tre ragazzi svegli, Dado Coletti, Emily De Cesare e Riccardo Salerno. I cartoni animati (ma anche le gag inventate in studio con l'aiuto di 80 ragazzini) permettono al programma di raggiungere una media di un milione e trecentomila ascoltatori a puntata, con share del 18 per cento e punte del 22. «Disney Club» viene registrato nel grande studio Tvl di Torino e ai bambini-ospiti è lasciato qualche piccolo spazio d'intervento nei giochi e per intervistare velocemente gli ospiti. Siamo andati a vedere la realizzazione di una puntata. L'assistente di studio lancia l'urlo: «Forza, ragazzi, applaudite» e il pubblicotappezzeria si scatena. Dopo cinque ore di permanenza sotto i riflettori, cadono esausti. Dado (17 anni, ottimo imitatore), Emily e Riccardo (il «bello» della trasmissione, già interprete dei «Ragazzi del muretto») danno il meglio di sé a telecamere spente, quando scherzano con i bambini. Poi, mentre si registra, prevale la perfezione del mondo Disney. Angelica Grizi, autrice per la coproduzione Rai-Buena Vista, si difende: «Su 70 minuti, venti sono dedicati a servizi sull'ecologia, lo sport, i loro idoli. Abbiamo un'idea di programmi per bambini che non sia "punitiva", in nome di istanze peda¬ gogiche non ben definite». E in effetti può succedere: l'«Albero Azzurro» è osannato da professori universitari ed educatori, ma il 70 per cento degli spettatori sono adulti che imparano a ritagliare pupazzi per i bambini piccoli. «Amici mostri» e «Disney Club», nella attuale poverissima programmazione per i teleutenti under 14, sono due vie antitetiche, eppure entrambe valide: innovazione sbarazzina e tradizione. Ribattono da «Big» (centro di produzione di Napoli): «Noi dal 28 ottobre a oggi abbiamo ricevuto 43.650 telefonate durante la tramissione, siamo diventati un rotocalco giovanile». Ma allora, perché non puntare su una formula precisa? Come sempre, si pensa che i ragazzi non siano in grado di scegliere: nessun programma per gli adulti avrebbe successo se fosse un miscuglio di news, fiction e talk-show. Non ci resta che sperare in Inquinetor: purché sia cattivo davvero, per favore. Gigi Padovani Un momento della nuova trasmissione per bambini «Amici mostri», in onda su Tmc. «Disney Club» è su Raiuno il sabato pomeriggio PRIMA VISIONE TV

Luoghi citati: Napoli, Posillipo, Roma, Torino