Com'è difficile difendere le galline

Com'è difficile difendere le galline LETTERE AL GIORNALE IL LUNEDI' di O.d.B. Com'è difficile difendere le galline Un caso disperato Egr. Dr. Del Buono, questo che le rivolgo è un appello per un caso disperato. Stiamo cercando di fermare le atrocità compiute dalla signora Mirella Padovani di San Dona di Piave. La signora Padovani da anni raccoglie animali. Questo sarebbe lodevole se non fosse che queste creature vengono uccise (le più vecchie o malate) o vengono vendute alla vivisezione. I gatti finiscono in Svizzera nei laboratori di tortura di biologia dell'Università di Zurigo. I contatti con la Padovani sono tenuti dalla dottoressa Astrid Gantermann del suddetto centro svizzero. Abbiamo testimonianze e prove anche fotografiche di quanto diciamo. Sono già stati presentati quattro esposti alla magistratura, ma senza alcun intervento. Tanto si tratta solo di torture inflitte ad animali, cosa importa? Questa atroce situazione si protrae da anni. I primi sospetti si sono avuti quando si sparse la voce che la Padovani ritirava sempre animali nel suo rifugio. Com'era possibile? Gli altri rifugi, i veri rifugi, fanno mille difficoltà per ricoverare una bestiola, la Padovani mai, accetta tutti. Ai controlli fatti da coloro che le avevano consegnato animali perché non più in grado di tenerli e volevano conoscerne la sorte la Padovani rispondeva sempre in modo evasivo e, alle insistenze, diventava sgarbata. Chi si interessa di animali sa che i veri rifugi hanno degli schedari su cui sono registrati tutti gli affidamenti fatti nel corso del tempo. La Padovani non sa dire mai a chi ha affidato le centinaia di animali che sono passati nel suo rifugio. Purtroppo le prove testimoniali non lasciano dubbi. E' una vera carneficina, un orrendo traffico con violazione della legge n. 281 del 14/8/1991. La preghiera è di pubblicare questa lettera e il nostro appello. Chiediamo, infatti, che i lettori scrivano al sindaco di San Dona di Piave, dottoressa Zago, onde si provveda a indagare e a intervenire, perché questo è nei poteri del sindaco. Elisabetta Bertolino, Torino vicedelegata nazionale Oipa Gentile signora Bertolino, pubblico volentieri la sua lettera, ma mi permetta di continuare a sperare in un'autorevole smentita. Sarà una speranza irragio¬ nevole, ma credo che anche lei preferirebbe, e di cuore, che i sospetti e le accuse venissero confutati dai fatti. [o.d.b.] Animali ed eiezioni Egregio Del Buono, in occasione delle prossime elezioni politiche coloro che si battono per i diritti degli animali si troveranno di fronte all'incertezza di capire se il movimento verde sia in grado di rappresentarli. La mia preoccupazione è che la causa dei diritti degli animali non benefici, come si potrebbe sperare, dell'attuale discussione nell'arcipelago verde. Tali diritti non sono sentiti come un argomento predominante delle istanze verdi. Oggi il movimento verde non è una fuggevole moda e le sue battaglie si avviano ad essere durature, sarebbe tragico se la causa dei diritti degli animali non riuscisse ad assicurarsi un posto permanente ed incisivo. I verdi, naturalmente, sottoscrivono e talora fanno proprie le linee politiche tendenti a migliorare la condizione degli animali, ma organizzazioni ambientaliste come Wwf, Greenpeace ecc. pongono la maggiore enfasi nella protezione delle specie in estinzione. Esistono senza dubbio ragioni pragmatiche per non attribuire una centralità alla discussione sui diritti degli animali. I verdi devono stare bene attenti a non incoraggiare l'immagine eccentrica di chi propugna i diritti dei topi e delle galline... poi c'è la paura che un pubblico felice di pescare nel proprio portafogli per il benessere delle balene possa irritarsi, se chiamato al sacrificio di evitare la macelleria o la vetrina del pellicciaio. In ultima analisi, i verdi necessitano di una revisione sia del livello teorico sia del livello pratico, la necessità primaria è quella di articolare un principio etico in grado di integrare la salvezza degli animali con la salute dell'ambiente, il principio utilitaristico di minimizzare la sofferenza delle creature senzienti non è collegato direttamente al trattamento della natura. Una corretta amministrazione dell'ambiente, d'altro canto, non può di per sé fornire argomentazioni contro la vivisezione. Il mio punto di vista è che il principio unificante sia quello della dignità umana estesa alle altre specie. Riccardo Baccarìn, Torino Gentile signor Baccarin, capisco il suo allarme per una possibile confusione dei discorsi. E' sempre più difficile difendere una gallina che una balena. Star per gli animali vuol dire anche rinunciare alla distinzione tra grande e piccolo. Speriamo in una maggiore chiarezza, [o.d.b.] Pasqua di sangue Gent. Sig. Del Buono, ci si sta avvicinando alla Pasqua e nel contempo si avvicina la «strage degli innocenti», cioè l'uccisione dei teneri agnellini per festeggiare la Resurrezione dando la morte. Gli animali vengono appesi per le zampe posteriori, sgozzati, lasciando che si dissanguino lentamente, affinché le carni restino chiare; mentre ciò avviene le vittime si dibattono, rendendo ancora più atroce la loro agonia. La gente ignara gusterà questo squisito piatto impregnato di dolore e terrore, il che, anche se non ci se ne rende conto, si trasmetterà alle nostre cellule. Se almeno gli animali venissero soppressi in modo istantaneo sarebbe una dimostrazione di grande pietà per loro. La Chiesa con il suo prestigio dovrebbe farsi paladina contro questa tradizione, dissuadendo la gente dal festeggiare la Pasqua in questo modo. E' vero che significa l'immolazione del Cristo, ma proprio il Cristo ha predicato il bene e il rispetto verso tutte le creature non solo umane... Teresida Bricco, Magda Bavera Gilda Gallino e altre, Torino Sono orgoglioso di avere come corrispondenti persone come voi. Come giustamente dite, si può privilegiare l'uomo senza fare il danno delle altre creatu¬ re. Una cosa non esclude l'altra, se si nutre un minimo di buona volontà. [o.d.b.] Grazie a tutti Egregio Del Buono, fra i suoi numerosi articoli che trattano di animali uno mi ha particolarmente colpito non solo perché trattava del rapporto alimentare fra animalisti e animali e quindi parlava di vegetar!anesimo, ma soprattutto per la logicità e chiarezza con cui affrontava un argomento che incontra molta ostilità, in quanto predica uno stile di vita molto diverso da quello attuale, uno stile che affonda le radici sul rapporto uomo-animale che troppo spesso si attua nel momento in cui ci si siede a tavola, ignorando la tragedia che c'è dietro la bistecca. Non ci deluda, non ci abbandoni, grazie. prof. Giovanna Tarquinio delegata Leal, Sezione di Cremona Grazie a lei, gentile professoressa Tarquinio, grazie a tutte e a tutti voi che mi aiutate ad andare avanti, a chiarirmi le idee. [o.d.b.]

Luoghi citati: Cremona, Svizzera, Torino