La Volkswagen cambia il pilota

La Volkswagen cambia il pilota Piech subentra a Hahn, mentre in Francia Renault chiude la «storica» Billancourt La Volkswagen cambia il pilota E si prepara a tagliare 12.000posti in cinqw Qnni BONN. Grandi manovre nell'auto europea. La Volkswagen rinnova il vertice e annuncia un drastico taglio nella manodopera in Germania, 2500 persone l'anno per cinque anni, dodicimila posti in meno su un totale di 126 mila nei sei stabilimenti tedeschi (nel 1990 erano 129 mila): quasi il dieci per cento dunque, ma con la possibilità di rivedere queste cifre «in base alla situazione economica del Gruppo». Il 17 marzo, la Volkswagen aveva già annunciato il taglio di un quarto dei suoi effettivi nella filiale americana, 300 persone su 1200. Toccherà al nuovo presidente Ferdinand Piech, 54 anni, designato ieri dal Consiglio di sorveglianza dell'azienda come successore di Cari Hahn, guidare la ristrutturazione del colosso automobilistico, che proprio ieri ha proposto un dividendo invariato di undici marchi per azione e di dodici marchi per azione privilegiata. Il mandato di Hahn sarebbe scaduto soltanto nel gennaio dell'anno prossimo, ma il cambio della guardia - completato con la nomima del francese Da- niel Goeudvert alla vicepresidenza del Gruppo - era stato anticipato da voci ricorrenti, e sembra confermare il malessere che dopo i «mesi d'oro» seguiti all'unificazione ha colpito anche i costruttori tedeschi. L'anno scorso, le vendite avevano raggiunto il record di 4 milioni e 33 mila vetture ( + 36,6 per cento rispetto al '90), ma nel gennaio di quest'anno la tendenza si era invertita, con una diminuzione del 2,6% nelle immatricolazioni, e una produzione inferiore del 5,7 rispetto al'91. E se Volkswagen taglia, la Renault chiude impianti. L'ultima Renault R5 è uscita venerdì dalle catene di montaggio di Billancourt, la fabbrica più famosa di Francia, su un'isola sulla Senna a Nord di Parigi. Con la chiusura degli impianti sull'isola di Seguin la Francia ha perso un mito e un simbolo, come ha scritto Le Monde: Billancourt era il simbolo «delle lotte operaie e del successo di un'industria automobilistica». Da una quindicina d'anni Billancourt «portava le stigmate dell'invecchiamento». [e. n.] IL LISTINO DELLA CRISI [risultati e previsioni per alcune delle principali case automobilistiche mondiali] GENERAL MOTORS. tMWTWW FIAT. Il settore auto ha Perdite record nel 1991: fatto segnare ricavi netti oltre 5.500 miliardi di lire, consolidati pari a 27.400 miliardi di Diminuito anche il fatturato lire, 275 in meno dell'anno precedente. dell'I ,6%; 123 miliardi di dollari. Fiat Auto ha chiuso l'esercizio con quasi 500 miiliardi di risultato operativo. FORD. Perdita di 2,3 miliardi di dollari (2.800 miliardi di lire circa), contro gli 860 milioni di dollari di utili del 1990. HONDA. Ha registrato un calo del 36% dell'utile netto, sceso a 100 miliardi di lire. CHRYSLER. Ha chiuso il bilancio 1991 con una perdita netta di 795 milioni di dollari. Il fatturato è sceso da 30,6 a 29,4 miliardi di dollari. _ _ _ TOYOTA. Nei primi 6 mesi iCTVX dell'esercizio 1991-1992 l/Tj\J l'utile netto è calato del 34%, ^«Ju^ scendendo a mille miliardi di lire, mentre il fatturato è salito dell' 1,6% raggiungendo i 44 mila miliardi di lire. MERCEDES. Nel 1991 ha fatturato 50 mila miliardi di lire con un incremento dell'11,5% sul 1990. Gli analisti prevedono un aumento dell'1,7% degli utili del settore auto. PSA. Il fatturato è rimasto 1 invariato ne! 1991, circa 35 mila miliardi di lire. Gli analisti, però, si attendono un dimezzamento degli utili netti. VOLKSWAGEN. Si aspetta un risultato inferiore ai 750 miliardi di lire di profitti netti conseguiti nel 1990. Il fatturato è previsto in aumento del 13%. ROVER ROVER. Ha chiuso il 1991 con una perdita operativa di 80 miliardi di lire. La casa automobilistica ha, però, aumentato la sua quota di mercato dal 14 al 14,4%. BMW. Ha fatturato 22.500 J miliardi di lire, il 10% in più f rispetto al '90. Anche gli utili netti hanno mostrato un progresso vicino al 7%. SAAB. La casa svedese nel 1991 ha chiuso l'esercizio con un passivo di circa 460 miliardi di lire.

Persone citate: Ferdinand Piech, Francia Renault, Hahn, Piech, Seguin

Luoghi citati: Francia, Germania, Parigi