Ecco i fumetti d'annata con «garanzia morale»

Ecco i fumetti d'annata con «garanzia morale» Bologna, collezionisti da tutta Italia per la mostra mercato dei comics storici Ecco i fumetti d'annata con «garanzia morale» BOLOGNA DAL NOSTRO INVIATO La firma non c'è. Correva il 1946, erano i tempi dell'anonima fumetti. Eppure, alcuni albi apocrifi di Gordon usciti nell'immediato dopoguerra li avrebbe disegnati proprio Federico Fellini, giura Sergio Pignatone. «Nessuno lo sa e forse anche per questo valgono poco», aggiunge. Sergio Pignatone è il boss dello Studio Little Nemo, piccola casa editrice di fumetti d'antiquariato. Sul mercato, questi pezzi rari costano 20-30 mila lire, come gli albi di Attalo, eroe quasi sconosciuto, «premiato pure lui dalla mano del grande regista». Certo, niente in confronto al primo numero di Topolino, o alla storia Topolino contro Wolp, la più rara di tutte, anno 1933 e valore di mercato sopra il milione. Roba da collezionisti, come il primo numero di Tex, quello autentico, punito e ritoccato dalla censura, che si può trovare a non meno di 500 mila lire. Alcuni di questi pezzi per amatori si possono trovare a Bologna alla mostra mercato organizzata da Alberto Dal Pozzo e Fabrizio De Gennaro che si è aperta ieri e chiuderà oggi. Li hanno raccolti 110 espositori arrivati da tutta Italia e persino dal Canada. Fra quelle tavole, in quei disegni, non passa solo la storia popolare del fumetto. Stanno tutti insieme, questi vecchi eroi un po' appassiti e un po' ingenui della nostra infanzia, accanto ai nuovi protagoni- sti delle comics, da Dylan Dog, il detective dell'orrore, a Martin Mystère. A vederli, fanno persino tenerezza: espressione naturale di una società che non c'è più, ancora contadina, così manichea nella divisione netta fra il bene e il male, fra i buoni e i cattivi. Tex Willer, anno di nascita 1948, pistolero immortale, ranger di buoni sentimenti, è costretto a parlare con donne abbottonatissime (quelle con ampia scollatura dovevano essere ritoccate dai disegnatori), buone e miti. Il pistolero censurato In una delle prime storie, Tex veniva salvato da una lady che sparava e uccideva il bandito cattivo, colpendolo in fronte. Ma nei primi Anni 50 le donne erano mamme e fidanzate e non potevano essere così aggressive e decise. Bonelli, l'autore del fumetto, fu obbligato a correggere il racconto, togliere la pistola dalla mano della ragazza e metterla in quella di Tex. E in quei tempi non si poteva neppure parlare male dei poliziotti, e gli sceriffi non dovevano essere corrotti. Altre rigacce nere cancellarono giudizi e imprecazioni dal vago sapore politico. Dopo venti numeri, Bonelli & company capirono l'antifona e decisero di autocensurarsi. Sulla copertina comparve il marchio GM (garanzia morale) e l'eroe che sparava più veloce della sua ombra e distribuiva cazzotti con somma equità a tutti i bulli della frontiera cominciò a diventare sempre meno ribelle. Le grane con la censura finirono in fretta. E non fu Tex l'unica vittima. Un'altra eroina punita dal comune senso del pudore fu la Pantera bionda, una Tarzan in gonnella, anzi in due pezzi, che viveva da sola nella giungla sfidando animali feroci e uomini predatòri. Quando nacque, nel '48, le sue strisce néai turano castigate. Poi sospese le pubblicazioni. Riapparve in edicola negli Anni 50, e questa volta dovette piegarsi alle nuove regole: una donna non poteva andare in giro in due pezzi e soprattutto non poteva starsene senza fidanzato. Alle famiglie d'Italia non bisognava offrire modelli troppo pericolosi. Dovevano arrivare gli Anni 60 per cambiare la faccia al fumetto. E fu una vera e propria rivoluzione, nella società plasmata dalla trasformazione industriale: cominciò Diabolik, un rapinatore spietato che nutriva però ancora qualche buon sentimento, creato dalla fervida fantasia di due tranquille sorelle milanesi, Angela e Luciana Giussani; continuarono i suoi cattivi epigoni, da Kriminal a Satanik, eroi del male, senza legge e senza pietà. La censura era sparita. Oggi, dopo Tex e Topolino, sono proprio loro, i protagonisti mascherati delle storie nere, i più richiesti dai collezionisti. Soldi e fama L'ultimo arrivato di questa prolifica produzione è stato presentato alla mostra mercato di Bologna. La serie si chiama Zona X, è stata ideata da Alfredo Castelli e edita da Sergio Bonelli (lo stesso di Tex e di Dylan Dog): apparirà nelle edicole a fine aprile. Ma altri sono in arrivo, assicura Dal Pozzo, «perche grande è oggi il successo delle storie illustrate». Tanto che pure l'anonima fumetti, il piccolo, frazionato esercito di autori, esce ormai allo scoperto. Quasi 150 sceneggiatori, sparsi fra Milano e Roma, il 20 per cento sotto i 30 anni, il 33 fra i 30 e i 40, il 39 fra i 40 e i 60, e trecento disegnatori, più della metà sopra i 40 anni. Non sono più i tempi di un apparato editoriale che macina miliardi ma offre ben poche gratificazioni a chi lavora nei retrobottega. Adesso anche le tavole e i bozzetti cominciano a dare soldi e fama. Magari, un nuovo Fellini questa volta si firmerebbe. Pierangelo Sa pegno Un Topolino del 33 supera il milione. C'è pure un Gordon apocrifo di Fellini Qui a fianco, la copertina del primo numero dell'«Uomo ragno» (luglio '67). Nelle altre immagini, da sinistra, Dylan Dog e Tex Willer [COPYRIGHT SERGIO BONELLI EDITORE] Mickey Mouse è il più inseguito dagli amatori: i primi numeri di Topolino vanno a ruba (COPYRIGHT WALT DISNEY COMPANY)

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