«Sesso gratis», tutto esaurito
«Sesso gratis», tutto esaurito Biella, successo dell'iniziativa di protesta delle lucciole bianche contro le nere «Sesso gratis», tutto esaurito Clienti increduli di fronte all'offerta durata due ore Sarà ripetuta ogni volta che arriverà la concorrenza BIELLA DAL NOSTRO INVIATO Il cartello era inequivocabile: «Oggi si scopa gratis», su un foglio da disegno sotto un segnale stradale vicino al casello di Santina. E che non fosse la pubblicità di un bidone aspiratutto lo facevano capire chiaramente le due strisce nere lasciate sull'asfalto dai pneumatici di un'auto costretta a una brusca frenata. Così, ieri pomeriggio, la «cooperativa delle prostitute del Biellese», come loro la chiamano, ha attuato il suo sciopero alla rovescia. Due ore d'amore gratis, una ventina di marchette regalate alla «causa». Le lucciole di Biella lo promettevano da mesi: se le nigeriane che hanno invaso il nostro territorio, violando il codice di autodisciplina, non spariranno, ci penseremo noi a toglier loro i clienti. Ore 16, bivio per Benna, vialone alla periferia della città. Tre nigeriane aspettano lavoro: fumano e ballano attorno a un mini-registratore. Scatta ^agguato». Laura, 29 anni, romana trapiantata a Biella, un paio di fogli di via alle spalle, sta battendo poco più in là. Si attacca al suo cellulare e scatena un tam-tam che nel giro di un quarto d'ora richiamerà tutte le colleghe in servizio. Il duello fra le otto italiane e le tre negre non ha storia, e mentre il protettore delle ragazze africane si aggira sospettoso (minacciando chiunque passi in zona, fotografo compreso), le lucciole nostrane spiegano a chi si ferma: «Oggi la marchetta non si paga». Per le africane è un pomeriggio di magra. Tanto più che Laura e le sue amiche (fra cui un travestito, Pamela), che non mollano mai il cellulare nemmeno quando lavorano, chiamano i carabinieri: «Se non venite a portare via queste negre qui scoppia un macello. Il loro protettore ci minaccia, i clienti stanno con noi». E come poteva essere diversamente? Sono proprio i carabinieri ad evitare il peggio, arrivando con tre pattuglie e portandosi via le tre nigeriane (rilasciate in serata dopo il riconoscimento in caserma: e per ora la pluralità nel marciapiede è salva). Intanto Laura e le sue amiche vivevano un pomeriggio di gloria. Rintracciarle sulla strada dove da anni lavorano era quasi impossibile, visto che attorno al deposito Anas, tradizionale punto di ritrovo, c'era sempre la fila, e loro saltavano da un'auto all'altra animate dal furore sindacale per la «causa». Meno male che c'è il cellulare... Allora Laura com'è andato lo sciopero? «Benissimo. E' stata dura spiegarlo ai clienti: il primo, un ragazzo mai visto prima, non ha voluto credere che la marchetta era gratis, e se n'è andato. Peggio per lui. Gli altri invece prima hanno voluto sapere, mi hanno ascoltata, e alla fine qualcuno ha tirato fuori le 50 mila lo stesso. Ma io ho rifiutato. Mica sono una crurnira». Lei è la responsabile di questa specie di sindacato delle lucciole biellesi. «Da quasi un anno noi 30 che lavoriamo qui facciamo gruppo. C'è un codice di comportamento (dall'uso del preservativo all'abbigliamento, dalla pulizia dell'ambiente alle tariffe, 50 mila in auto, 150 ih casa) che tutte rispettiamo scrupolosamente. Poi arrivano queste, e ci fanno ripiombare indietro di vent'anni: 20 mila lire a marchetta, il protettore al seguito che si becca più della metà dei guadagni ed è pronto a minacciare pur di avere piazza libera. A una delle nostre hanno tagliato le gomme dell'auto, a un'altra danneggiato la carrozzeria, contro la casa di una terza hanno sparato tre colpi di pistola. Ma siamo matti? Noi lottiamo contro una forma di violenza, che va a danno di tutta la citta». Laura non ha più tempo. Forse è arrivato un cliente, merita l'Oscar della sfortuna: adesso che le nigeriane non ci sono più (imbarcate sul treno per Torino), la prestazione si paga: «Lo sciopero - conclude scatta solo quando sulla strada ci sono loro. Altrimenti tutto regolare». C'è il tempo per una domanda al volo. Ma quando decidete le vostre azioni? «Ci trovia¬ mo anche una volta al giorno se occorre, parliamo molto. Abbiamo deciso di votare per la Lega, anche se non ci piace Bossi». fl fronte, però, non marcia compatto. Mentre a Biella in otto regalavano quarti d'ora d'amore, poco più in giù, fra Cavagna e Sanatigli ano, della protesta non c'era traccia. E Moana (nome d'arte di una torinese sui 40 con poca fantasia) nella sua auto sul ciglio della Provinciale spiega: «Darla gratis? Ma nemmeno per idea. Non lo faccio neppure con mio marito, figurarsi col primo che passa. A casa ho quattro figli da mantenere, e a loro delle nigeriane non frega niente. E poi la strada dà lavoro a tutte». L'esercito delle lucciole ha già una disertrice. Flavio Corazza Qualcuno ha cercato di pagare 10 stesso, ma non ha potuto 11 fronte delle meretrici incrinato da una «crurnira» Lucciole bianche (a sinistra) e concorrenti di colore (a fianco) si sono fronteggiate ieri a Biella ma l'offerta speciale delle prime ha sbaragliato le rivali
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