«I soldi servivano per le elezioni» di Amedeo Lugaro

«I soldi servivano per le elezioni» Bustarelle a Pavia, parla uno degli arrestati «I soldi servivano per le elezioni» De Lorenzo scioglie il Consiglio «Se ci sono ipolitici c'è corruzione» PAVIA. Il consiglio d'amministrazione del Policlinico San Matteo di Pavia non è più operativo. L'arresto dei due amministratori, Giuseppe Girani della de e Giuseppe'Inzaghi del pds finiti in manette per una storia di tangenti, ha provocato un vero e proprio terremoto. Il ministro della Sanità, Francesco De Lorenzo ha dichiarato decaduti i due ed essendo venuto meno il numero legale ha nominato il dirigente del ministero, commissario ad acta dell'ospedale pavese. Sarà lui a gestire la fase transitoria ed avviare un'inchiesta interna. Il ministro ha anche attaccato duramente il sistema dei partiti: «Il caso di Pavia - ha sottolineato De Lorenzo - dimostra che dove ci sono i politici c'è corruzione». Poi, quasi a voler specificare meglio la durezza del suo linguaggio, aggiunge: «Spero che non arrivino altre nomine politiche - il messaggio è indirizzato chiaramente all'amministrazione provinciale e all'Ussl 77 di Pavia che dovranno nominare i sostituti dei due arrestati . Firmerò la nomina solo di persone che dimostrino di non essere legati a schemi di partito. Non accetterò persone più che competenti ma soprattutto più che trasparenti. Basta con i politici». Il ministro della Difesa Virginio Rognoni, che a Pavia abita e qui ha il suo serbatoio di voti, nel corso di una visita al Policlinico, già programmata da tempo, in merito alla ((tangente story» che vede coinvolto anche il suo partito ha dichiarato: «Occorre che questi fatti siano posti al di fuori della campagna elettorale. E' necessario adoperarsi per un'azione amministrativa trasparente e pulita. Il Policlinico di Pavia - ha precisato - non deve subire i guasti e soprattut¬ to l'ingiuria di quanto accaduto in questi giorni». Ieri intanto a Palazzo di Giustizia il sostituto procuratore della Repubblica, Vincenzo Calia, ha interrogato i due amministratori. Sull'esito dei colloqui non è però trapelato nulla o quasi. Di certo l'inchiesta si allarga. Altri amministratori pubblici e qualche politico cominciano ad agitarsi, mentre il procuratore capo di Pavia Antonio Marcucci parla di nuovi sviluppi senza però sbottonarsi più di tanto. A Vigevano la Guardia di Finanza ha intanto sequestrato con una ricca documentazione anche l'archivio informatico dell'Ivces, l'impresa di costruzioni di corso Novara che si è aggiudicata l'appalto di 15 miliardi per la realizzazione della nuova ematologia e che per mano di un suo funzionario, il ragionier Marco Andreoni, è stata pagata la «mazzetta» pescata ai due amministratori del San Matteo. Il presidente dell'impresa di costruzioni, Mario Ardito, è stato messo sotto inchiesta ed è stato invitato a nominarsi un legale di fiducia. L'indagine quindi prosegue a 360 gradi e si stanno valutando anche molte posizioni soprattutto alla luce di quanto dichiarato subito dopo l'arresto da Girani e trapelato solo ora: «Sono il segretario amministrativo della democrazia cristiana e come tale gestisco denaro. Se ho preso dei soldi non li ho presi in qualità di consigliere d'amministrazione del San Matteo». E allora per conto di chi? «Una normale sponsorizzazione per la campagna elettorale». Nella sede della de nessuno però fa eco alle sue dichiarazioni. Amedeo Lugaro

Persone citate: Andreoni, Antonio Marcucci, De Lorenzo, Francesco De Lorenzo, Girani, Giuseppe Girani, Mario Ardito, Vincenzo Calia, Virginio Rognoni

Luoghi citati: Pavia, Vigevano