Orrore in metrò barbone bruciato per scherzo

Orrore in metrò, barbone bruciato per scherzo USA L'uomo aveva trovato riparo dal freddo in una carrozza, gli assassini sono fuggiti ridendo Orrore in metrò, barbone bruciato per scherzo A New York, è il sesto clochard ucciso da bande di ragazzini WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Prima di passare dal sonno alla morte, è riuscito solo a biascicare due parole, nome e cognome. Poi il suo corpo, devastato per l'85% da ustioni di terzo grado, ha cominciato a cedere e ieri mattina Robert Walther, 39 anni, è morto tra atroci sofferenze. Poche ore prima, all'alba, qualcuno aveva visto scendere di corsa quattro ragazzi dalla carrozza della metropolitana dove il barbone aveva cercato rifugio dalla pioggia. Uno dei quattro ragazzi rideva. Walther, un «homeless», un senza casa, un barbone come tanti a New York, si era appallottolato nella terza carrozza dal fondo del treno numero 2. Il convoglio ha preso la direzione Nord, inoltrandosi nelle viscere di quel devastato inferno che si chiama Bronx. Ma a Walther non interessava più di tanto sa- I pere dove si trovasse e dove la metropolitana fosse diretta. Non aveva certo una meta da raggiungere. Gli bastava trovare riparo dal freddo e da quell'incessante acquazzone notturno. Dopo un'altra di tante giornate passate inghittendo qualche rifiuto e trascinandosi sui marciapiedi della periferia, gli è bastato sdraiarsi per cadere nel sonno. Lo ha svegliato la puzza della sua carne che bruciava. Il dolore, in questi casi, viene subito dopo. Il treno, in quel momento, aveva appena superato la stazione di Simpson Street. Prossima fermata: Freeman Street. Lì, altri «homeless» rifugiatisi nel sottosuolo hanno visto scendere i quattro ragazzi. Poi, quando il treno stava per ripartire, hanno visto anche un altro passeggero precipitarsi fuori e correre verso l'estintore collocato sulla banchina accanto al binario. Aiutato dal conduttore del treno, il passeggero ha cercato affannosa¬ mente, spruzzandolo di schiuma, di spegnere quell'agghiacciante falò. Naturalmente era ormai troppo tardi. Quando è arrivato al Bronx Municipal Hospital Center, Walther era già senza speranza. Clarence Crump, amministratore in servizio notturno dell'ospedale, lo ha capito subito. Fin dal primo momento, il tenente Robert Valentino, della polizia addetta alla metropolitana, ha sostenuto che il fuoco era stato sicuramente appiccato con intenzione. Non c'erano prove che fosse stata usata benzina, o qualche altra sostanza per accelerarlo. Sembrava, anzi, di no. Ma il giacchetto di plastica che il barbone aveva addosso si era incaricato del compito. Dall'inizio dell'anno, a New York, altri sei barboni hanno fatto la stessa fine di Walther. Anche per questo la Coalizione in difesa degli «homeless» ha offerto una taglia di 5000 dollari a chiunque fornisca informazioni utili alla condanna dei colpevoli. «Non ci sono le condizioni per pensare che lo stesso gruppo abbia compiuto tutti i crimini, ma il modello è lo stesso: un barbone che dorme, una carrozza di un treno, un fuoco», dice il tenente Valentino. Questo significa che potrebbe trattarsi di una specie di nuova orrenda moda contro i più poveri dei poveri. Peggio di un lucido disegno criminale di pochi. «Quando scende la notte ho paura, devono proteggerci in qualche modo», ha detto Craig Whitney, un altro «homeless» dei sotterranei, che è terrorizzato dall'idea di lasciarsi cadere nel sonno, uno dei pochi bisogni che non costano niente. Ma un altro, alla stazione della 138ma strada, dice: «Se deve succedere, succeda. Io non ho proprio nulla da perdere». [p. pas.l

Persone citate: Clarence Crump, Craig Whitney, Freeman Street, Robert Valentino, Robert Walther, Simpson

Luoghi citati: New York, Washington