Porsche, il professore fu un genio dell'auto

Porsche, il professore fu un genio dell'auto STORIA Porsche, il professore fu un genio dell'auto PORSCHE, un nome storico, una Casa di vetture ad alte prestazioni che I vanta un prestigio mondiale ! eguagliato da poche altre, una i marca che farebbe gola a ! qualsiasi grande gruppo. ! Poiché in questo periodo (ma | non è certo la sola fra Europa e Usa) sta attraversando un momento di difficoltà, con utili, fatturato e vendite in flessione su quasi tutti i mercati, sono nate voci di possibili cessioni del pacchetto azionario. Voci smentite dai soci di maggioranza, che sono gli eredi diretti del fondatore Ferdinand Porsche, cioè i figli Ferry (presidente onorario della società) e Louise Piéch con i rispettivi figli Alexander, detto Buzti (presidente del consiglio di sorveglianza) e Ferdinand Piéch, presidente della Audi, successore in pectore di Cari Hahn alla testa del Gruppo Volkswagen. Da Ferdinand Porsche (il capostipite) al nipote Ferdinand Piéch, una famiglia, quasi una dinastia, di personaggi geniali votati all'automobile. Una storia iniziata sul finire del secolo scorso, quando Ferdinand Porsche, nato a Mauffersdorf in Austria, nel ,1875, viene assunto dalla «Fabbrica di lavorazioni meccaniche Lohner» di Vienna, dove progetta un veicolo elettrico presentato alla grande Esposizione universale di Parigi del 1900, e successivamente un mezzo militare a propulsione benzo-elettrica per il traino di artiglierie, largamente usato dall'esercito austro-ungarico durante la guerra ' 14-' 18. Dopo un periodo di lavoro all'Austro-Dairnler (la maggior fabbrica automobilistica austriaca dell'epoca), Porsche viene assunto dalla Daimler-Benz, dove viene incaricato di progettare macchine sportive, fra Te quali spicca il tipo Mercedes corsa con motore a 4 cilindri di 2500 ce sovralimentato da compressore volumetrico, vincitore nel 1924 della Targa Florio. La sua fama sale alle stelle, e il Politecnico di Stoccarda gli conferisce la laurea Honoris Causa in ingegneria. Dopo aver ancora disegnato sul finire degli Anni 20 le 6 cilindri Mercedes tipo S, SS e SSK, Porsche decide di mettersi in proprio, costituendo nel 1930 a Stoccarda lo «Studio per la progettazione di I veicoli a motore, mezzi aerei e I nautici». Fra i tanti brevetti Porsche di quel periodo è l'i nvenzione della barra lavorante per torsione pome elemer to elastico delle sospensioni, sistema poi diffusissimo. E ancora lo studio per conto de la Zundapp e poi della DKW di una vettura utilitaria, che diventerà la base della leggendaria Volkswagen, progetta ta per incarico governativo. Intanto si era costituito in Germania il consorzio di fe bbriche automobilistiche Aito Union, formato dalle marcile Audi, DKW, Horch e Wancerer (i noti 4 anelli). La stessa Auto Union incarica lo Stuc io Porsche di progettare ujia macchina Grand Prix rispondente alla nuova Formula (j eso massimo a secco di 750 k ;): nasce così una delle più straordinarie auto da corsa di tutti i tempi. E' l'Auto Uni m con motore centrale-poster ore a 16 cilindri con compressore verticale e sospensione i a quattro ruote indipendenti con barre di torsione, in gran parte costruita in lega legge ra per poter rimanere nei limiti dei 750 kg. Piloti della Au to Union, a parte gli assi tedeschi Rosemeyer e Stuck, saranno anche Tazio Nuvolar i e Achille Verzi. Dopo la guerra, mentre il prof. Porsche è detenuto da, ;li americani prima e dai frane esi poi come collaborazionista del Nazismo, alla guida dall'officina creata in preceden za a Zuffenhausen, presso Stc ccarda, troviamo il figlio Fei ry Porsche. Ferry, sulla base < el Maggiolino Volkswagen, s'riluppa un modello sportivo: la Porsche 356, uscita nel 194(1 e costruita per molti anni, ambita in tutti i mercati del mo rido e alla base delle fortune della marca. Morto Ferdina ìd Porsche, a 75 anni, nel 19M, l'ing. Ferry diventa rartefi|ce della grande espansione dell'azienda, con una serie di modelli raffinatissimi, la gran turismo e da competizi one (come la potentissima 917 a 12 cilindri di 1200 Cv), uia monoposto di FI e il propuls ore della McLaren campione del mondo nel 1984, '85 e '86. Oggi la Porsche ha in produzione modelli a 4, 6 e 8 cilindri, tutti di avanzatissime soluzioni costruttive e potenze da 240 a 340 Cv. Hanno una fisionomia inconfondibile, che a ben guardare si ispira tuttora alle idee de) geniale fondatore. Ferruccio Bernabò

Luoghi citati: Austria, Europa, Germania, Parigi, Stoccarda, Usa, Vienna