Tutta la rabbia del cinema gay di Sergio Trombetta

Tutta la rabbia del cinema gay Torino: si apre il 6 aprile il settimo festival «Da Sodoma a Hollywood» Tutta la rabbia del cinema gay Polemiche e difficoltà economiche segnano la rassegna Omaggio a Genet con Ronconi, poi la fidanzata di Madonna TORINO. Sessanta film, otto giorni di proiezioni al Museo del cinema, una mostra fotografica, una serata di teatro curata da Ronconi, una retrospettiva su Jean Genet, molti eventi speciali, pochi soldi e tanta rabbia. E' la settima edizione di «Da Sodoma a Hollywood» festival di cinema a tematiche omosessuali. L'appuntamento è dal 6 al 13 aprile e l'iniziativa è stata presentata ieri presso l'assessorato per la Cultura, da anni sponsor di maggioranza del festival, dagli organizzatori, Ottavio Mai e Gianni Minerba, insieme agli assessori alla cultura del Comune, Marzano, della Provincia, Besso, e del presidente dello Stabile Mondino. Belle parole di incoraggiamento da parte dei politici nei confronti di una manifestazione che ogni anno prosegue stringendo i denti, fra polemiche e difficoltà economiche, e che fra i suoi meriti ha certamente quello di avere fatto conoscere molti registi diventati famosi, Derek Jarman («Edoardo II») e Gus van Sant («My private Idaho»), ma che i realizzatori una volta affermati, snobbano. Così non è stato possibile avere uno dei pochi lungometraggi italiani a tematica omosessuale in uscita, «Nottataccia» di Duccio Camerini, né l'ultimo film di Papatakis da Genet, «Les equilibristes». Il programma, dove prevalgono le produzioni inglesi (grazie a Bbc e Channel Four) è comunque ricco e farcito di appuntamenti interessanti (per esempio «Senza di te non sono nulla» con Sandra Bernhard, la discussa fidanzata di Madonna, «La lingua perduta delle gru» tratto dal romanzo di Leavitt nella versione più «libera» rispetto a quella censurata per il mercato americano) e vede la partecipazione di Paesi lontani come India e Giappone. Apertura ufficiale il 6 aprile al Centre Culturel di via Pomba 23 con una giornata di discussione tutta dedicata a Genet e una mostra fotrografica intitolata «Les combats de Genet». Retrospettiva Genet. Al grande scrittore omosessuale francese è dedicata una retrospettiva che raccoglie diciassette film. Il suo unico e famosissimo «Un chant d'amour» e molti lavori ispirati alle sue opere (ad esempio «Les abysses» di Papatakis da «Les Bonnes») o documentari («Jean Genet is dead» di Constantine Giannaris). La sera del 6 al Carignano va in scena «Fragments», curato da Luca Ronconi, tradotto da Piero Ferrerò e con gli attori del Teatro Stabile Avogadro, Bini, Malosti e Almerica Schiavo. Eventi Speciali. «J'embrasse pas» (Niente baci sulla bocca), l'ultimo film di Téchiné con Philippe Noiret, Emanuelle Béart e Manuel Blanc. Un provinciale alla conquista di Parigi. Saranno famosi. Constantine Giannaris, regista nato in Grecia ma attivo a Londra, autore di «Caught Looking» (Sorpreso mentre guardi), in concorso e di «Jean Genet is dead». Da non perdere. «Daddy and the muscle Academy» intervista a Tom of Finland, il più famoso fumettista porno-gay (morto nel novembre scorso) i cui nerborutissimi eroi si lanciano, sulla carta, in acrobazie erotiche che sfidano la forza di gravità e ogni ammissibile fantasia. «Sex and the Sandinistas», rivoluzione e omosessualità in Nicaragua. «Never again» (mai più) con il DV8 Physical Theatre cioè la compagnia di danza più progressiva e interessante della scena inglese. «Without You I'm Nothing» (Senza di te non sono niente) che oltre ad essere il film di Sandra Berhnard si avvale delle coreografie di Karole Armitage. «The Making of "Monsters"» (Come nascono «I mostri») musical di impianto ironico-brechtiano sulla violenza antiomosessuale. Fantagay. «Vegas in space» (Vegas nello spazio) commedia musicale kitschissima di Pillip Ford ambientata negli spazi siderali: film d'arte travestito da film spazzatura. Si ringrazia per la collaborazione. Il Centre Culturel Francais, il British Council, Hiroshima Mon Amour, Enrico Co- lombotto Rosso (ha fornito le stampe di un suo disegno che sarà regalato a chi compra la tessera del festival), il Colegio de Salamanca, Goethe Institut. Bilancio. Ci vorrebbero 250 / 300 milioni. Ma ce ne sono poco, più di centoventi. Cento li dà! l'assessorato per la Cultura del Comune, sedici la Regione, poco più di 6 la Provincia. Il ministero ne ha dati 20 e 28 nelle due precedenti edizioni, ma non si è ancora vista una lira. Anche quest'anno il contributo ministeriale è garantito, ma chissà quando arriverà. Prezzi. Ottomila lire il biglietto per una serata; 45 mila lire la tessera onnicomprensiva. Sergio Trombetta Una immagine di «The making of "Monsters"» di John Greyson