Due premi Nobel per il Salone del libro

Due premi Nobel per il Salone del libro Oggi i programmi della fiera, dal 21 al 26 maggio: si parla di «genio e regolatezza» Due premi Nobel per il Salone del libro Verrà Nadine Gordimer, giallo mila presenza di Gorbaciov JTORINO RENDETE un Premio Nobel, un grande poeta, il Lingotto, il mercato europeo, i problemi dell'editoria, l'attenzione dei media, la televisione, le dirette di Radiotre e un piccolo mistero internazionale, giocato fra Torino e Mosca: ecco il Salone del libro, quinta edizione, per la prima volta nei grandi spazi dell'ex fabbrica torinese trasformata da Renzo Piano. Aprirà il 21 e durerà fino al 26 maggio, nella sala presse e immediate adiacenze, con 18 mila metri quadrati e un numero record di editori rispetto alle passate edizioni. Quasi tutti hanno voluto stand più grandi, ma questa volta non c'è stato problema ad accontentarli. Stamattina, nel Salone dell'Accademia delle Scienze, Guido Accornero presenta la manifestazione con il programma, l'elenco dei convegni «tecnici» e l'idea centrale, che come ogni anno costituisce il leitmotiv del salone. Affidata a Sapo Matteucci (capo ufficio stampa dell'Einaudi in anni di grande effervescenza per la casa editrice, ora responsabile per le pubbliche relazioni della Siae), la proposta sembra un calembour: Genio e regolatezza, dice il titolo. Otto protagonisti del mondo della cultura e della scienza verranno intervistati a turno da Enzo Siciliano, che frugherà nel loro «laboratorio» segreto. Gli ospiti sono ovviamente personaggi di primissimo ordine: da Renzo Piano (che è quasi ovvio: in fondo fa gli onori di casa) a un poeta come Attilio Bertolucci, il grande scrittore di La camera da letto, che per una volta ha violato la sua tradizionale riservatez¬ za ed ha detto sì. Ma ci sono anche quelli che vengono da molto lontano: l'asso nella manica quest'anno è la sudafricana Nadine Gordimer, premio Nobel '91 per la letteratura, in omaggio anche alla tradizione secondo cui l'ultimo premiato di Stoccolma sia anche una sorta di «ospite d'onore» a Torino. E mai come dopo la fine dell'apartheid in Sud Africa diventa significativa la presenza della Gordimer, scrittrice che si è sempre battuta contro la segregazione razziale. Con questa indagine a cavallo di «mestiere» e «mistero», la Fiera del libro sottolinea orgogliosamente di non essere solo «mercato», e di poter rappresentare anche uno stimolo culturale, un'officina di temi editoriali con un occhio alla spettacolarità: quest'anno potrebbe essere fortemente incrementata da un'altra carta a sopresa, su cui grava ancora un'ombra di mistero che ha infiammato con qualche venatura polemica i giorni in cui si definiva il programma. Si tratta di Gorbaciov. Verrà? La risposta ufficiale è che il Salone lo ha invitato. Nessuno meglio di lui potrebbe spiegare come il «genio» e la «regolatezza» siano operanti non solo nella creatività artistica, ma nella storia. Gorbaciov non ha ancora detto sì, anche se qualche tempo fa il coro delle voci aveva dato l'impressione che la cosa fosse ormai sicura. Se verrà, potrebbe partecipare anche al convegno del premio Grinzane Cavour, tradizionale ospite del Salone, dedicato alle letterature dell'Est. Il giallo sulla sua presenza non si scioglierà tanto presto, e chissà che non serva ad alimentare il clima d'attesa, che secondo tradizione è sempre «caldo». La creatura di Accornero e di Angelo Pezzana continua a polarizzare grandi passioni e non diventa mai, per il mondo culturale ed editoriale, una abitudine. Quest'anno si decide anche per la nuova dimensione internazionale. E' ormai in dirittura d'arrivo un sondaggio sugli editori stranieri: le risposte stabiliranno la formula, che sarà diversa dai saloni-mercati di Parigi e Londra e nascerà, quasi certamente, nel '93. «Noi - ci spiegava Guido Accornero - vogliamo di¬ mostrare agli editori stranieri che il potenziale di questo Paese è enorme. E il settore dei libri di studio in lingua originale è destinato a crescere». Potrebbe essere questa la prima forma di apertura internazionale, accanto magari a una presenza degli stranieri raggruppati per «temi». E il catalogo del Salone avrà, dall'anno prossimo, molte pagine in più. Ma anche quello preparato per l'edizione di maggio va letto con molta cura: senza dimenticare la copertina, preparata come sempre da Armando Testa, il grande grafico pubblicitario appena scomparso. Uno dei suoi ultimi lavori: quasi un saluto. Mario Baudi no Da quest'anno si farà al Lingotto: aumentano spazi ed editori Gorbacióv tiene il Salone con il fiato sospeso. Sopra, Nadine Gordimer

Luoghi citati: Grinzane Cavour, Londra, Mosca, Parigi, Stoccolma, Sud Africa, Torino