Deficit, ora è una voragine di R. IppolitoS. Lepri

Deficit, ora è una voragine Rissa tra Finanze e Tesoro sull'entità del debito pubblico Deficit, ora è una voragine In tre mesi altri 32 mila miliardi ROMA. Il deficit del bilancio pubblico ha già sfondato le previsioni del governo. Ad appena tre mesi dall'approvazione della' legge finanziaria, il «buco» nei conti dello Stato è salito dai 127.800 miliardi preventivati fino a quota 160 mila. Un surplus di oltre 32 mila miliardi, difficilissimo da arginare. Al danno si aggiunge la beffa: sull'entità del deficit il governo presenta ai cittadini due «versioni» molto distanti. La prima, quella dei 32 mila miliardi, contenuta nella Relazione di cassa del Tesoro, porta la firma del ministro del Tesoro Guido Carli; la seconda, elaborata dal ministro delle Finanze Rino Formica, riduce lo «sbilancio» a quota 22 mila miliardi, una batosta comunque gigantesca ma inferiore di un terzo all'altra. Dalla Relazione di cassa arrivano anche segnali negativi sul fronte congiunturale. La crescita economica «potrà situarsi al di sotto dell' 1,8%», invece che al 2,5%; mancano 18.700 miliardi di entrate fiscali e si prevedono spese per 11.000 miliardi in più. Il compito di tappare il «bu¬ co» nei conti dello Stato spetterà al prossimo governo. Per ora si ecludono nuove tasse. Il ministero delle Finanze punta però a ridurre le agevolazioni fiscali. Ieri le Finanze hanno comunicato anche che nel gennaio '92 le entrate fiscali sono aumentate del 5,2% rispetto allo scorso anno. A contribuire in misura determinante sono state le imposte sul patrimonio é sul reddito cresciute del 6,1% per un afflusso di 19.164 miliardi. Tutto fermo o quasi, intanto, sul fronte delle privatizzazioni, che dovrebbe contribuire al risanamento del bilancio pubblico. Ieri il comitato interministeriale per la programmazione economica ha approvato la delibera che prevede la trasformazione di enti pubblici e aziende di Stato in società per azioni. Ma ha anche stabilito che per ora non se ne fa niente. Lo stesso Cipe ha infatti concesso un mese di tempo a enti e aziende per proporre i meccanismi attraverso i quali nasceranno le spa. Si slitta così inevitabilmente a dopo le elezioni. R. Ippolito e S. Lepri A PAGINA 25 m am ■ CON

Persone citate: Guido Carli, Rino Formica

Luoghi citati: Roma