la Francia si scopre un po' italiana di Enrico Benedetto

La Francia si scopre un pò italiana Solo due regioni su ventidue hanno una maggioranza, torna la proposta della proporzionale per le Politiche La Francia si scopre un pò italiana Dal voto nero-verde rischi di ingovernabilità PARICI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Maggioranza cercasi disperatamente. La Francia bipolare, quella che da sempre viveva sul contrasto Gauche-Droite, non è più. Domenica gli elettori hanno preso il piccone per frantumarla. Con successo. Nelle Regionali, il ps crolla al 18,3% (-11%) e l'opposizione borghese perde l'8 ritrovandosi con il 33%. Il «mors tua vita mea», vero pendolo della V Repubblica, ha cessato d'essere ferrea legge. I due grandi avversari - socialismo e liberalismo - s'inabissano insieme, laureando vincitrice una creatura nuova, la Francia nero-verde. Le Pen rastrella il 13,9% (+ 4) e analogo punteggio strappano gli ambientalisti, malgrado la lotta fratricida tra 2 liste eco-, logiche. Se aggiungiamo i cacciatori - terzi a Bordeaux, oltre il 50 % nel Médoc - più formazioni autonome o come «Ossigeno», vincitrice nel feudo ps Nord/Pas de Calais, il voto protestatario supera tranquillamente il 30%. E' quella che nel suo editoriale, ieri mattina, «Le Figaro» definiva l'«italianisation», un processo che frantuma il quadro politico innescando dinamiche imprevedibili. Lo si può interpretare come discesa agli inferi socialista, tracollo della generazione Mitterrand, ma quest'analisi assolverebbe gollisti e giscardiani, mentre le urne li puniscono senza rémissione. Sembra più realistico definirla una Francia a pezzi, da ricostruire come nei puzzle, tassello dopo tassello. Non sarà facile. Il giorno dopò le'Amministrative ci si accorge che appena'2 regioni sulle 22 metropolitane hanno maggioranze precostituite, a destra: Loira e Alvernia. Per il resto nebbia, vedi possibile ingovernabilità. Se mancherà l'aggancio di «Oxygène» a Lille, il ps potrebbe ritrovarsi con una sola presidenza, il Limosino. Neosegretario e già inguaiatissimo, Laurent Fabius predica: «Allacciamo nuovi rapporti, le forze ambientaliste meritano la nostra attenzione». Anche Edith Cresson - insidiata da Jacques Delors ma sicura di conservare la poltrona - moltiplica le strizzatine d'occhio verso «Les Verts» e «Generation Ecologie». Ha già lo slogan in tasca: «Fronte del progresso». Ovvero un grande cartello verde-rosa, che sappia erigere il Muro anti-Le Pen e insieme recuperi abilmente i suffragi persi nel weekend. La caccia è aperta, regista lo stesso Mitterrand. L'Eliseo favorisce da tempo una riconversione strategica dallo scenario classico ps-pcf a equilibri meno datati. Georges Marchais, con il suo 8% (2) costituisce un partner sem- pre più impresentabile, meglio sedurre «Generazione Ecologia» (7,1%), che per leader ha il ministro Brice Lalonde. Corteggiarla subito, facendo concessioni sul programma, sembra essere la parola d'ordine. O quantomeno evitare sue alleanze locali con l'upf. Qui Chirac involontariamente aiuta il disegno ps. Nella campagna appena trascorsa punzecchiava volentieri i verdi, a suo giudizio vacui e confusi. Una mossa autolesionista: gliela faranno pagare ora che avrebbe bisogno della loro assistenza. Venerdì, quando si voterà per le 22 presidenze, il leader neogollista e i suoi amici rischiano infatti una pericolosa solitudine. Nelle regioni parigina e lionese, in Alsazia, nel Midi (Provenza-Alpi-Costa Azzurra), il Front National occupa il secondo posto, ma riceverne il sostegno vorrebbe, dire accettare un regalo al veleno, squalificante. Non esistono alternative: il governo locale upf esige quasi ovunque apertura verso le formazioni naturaliste. Saranno malleabili? Forse, ma non bisogna trascurare il rischio che accada l'inverso. L'rpr, l'udf, le altre formazioni centriste o liberali si tro¬ verebbero allora ostaggio dell'oltranzismo ecologico, in trappola fra Le Pen e il partito anti-nucleare. Annusando il pericolo, Alain Juppé - segretario generale neogollista - ha rinunciato poche ore fa a candidarsi per amministrare l'Ile-de-Frarice. L'esempio evidenzia il pericolo mortale corso dalla Francia post-22 marzo: la paralisi. Come uscirne? Attraverso una terapia d'urto, suggerisce qualcuno. E si affaccia nuovamente la proposta di introdurre la proporzionale alle finora maggioritarie Legislative, atteseVanno venturo. Teniamo per base i risultati dell'altro ieri: i Verdi - oggi assenti - guadagnerebbero 37 seggi alla Camera, Le Pen (un solo parlamentare in carica) 77. Il ps ne otterrà 26 in meno, l'upf ben 150. \ Non stupisce che l'Union pour la France rabbrividisca all'idea e i socialisti siano in linea di massima favorevoli: rappresenta la misura-chiave per indebolire Chirac & C, ingraziandosi gli ormai indispensabili gruppi ecologici. Ma giocare all'apprendista stregone è rischioso, specie quando la magia cerca dì nascondere un penoso scivolone elettorale. Enrico Benedetto Mitterrand vicino ai manifesti di un voto che lo ha deluso; nella foto piccola il corteggiato leader Verde Brice Lalpnde

Luoghi citati: Alsazia, Bordeaux, Francia