A Occhetto «Gli preparo una sorpresa» di F. M.

A Occhetto A Occhetto «Glipreparo una sorpresa» NAPOLI. Chissà quanto durerà questa strana calma presidenziale. Per ora, nei viali di Villa Rosebery, sotto una pioggerella fitta che non riesce a togliere neanche un po' di bellezza al golfo di Napoli, c'è solo il professor Cossiga Francesco, senatore a vita e Capo dello Stato prossimo alla pensione. Sì, perché il distinto signore che conduce i giornalisti in giro nella tenuta che fu dei Borbone, prima che del Quirinale, pensa già a dopo il 3 luglio. «Ditemi voi: sarei in grado di fare la guida turistica? 10 faccio del mio meglio: sappiate che da qui partì Vittorio Emanuele III dopo l'abdicazione. Anche Maria José si imbarcò da qui con i figli per raggiungere Cascais». Poi si fa serio: «Questi sette anni mi sono costati una fatica tale... per me è uno sforzo enorme continuare a fare il Presidente. Meno male che mi sto divertendo a organizzare il trasloco nel nuovo studio privato». Cosa farà Cossiga dopo la scadenza del mandato? «Un paio di giornali mi hanno chiesto di fare 11 commentatore politico, un'Università straniera vorrebbe che insegnassi legge. Per certo so solo quello che non voglio fare. Non esiste cosa più patetica di un tre volte ex (ex Presidente della Repubblica, ex presidente del Senato, ex presidente del Consiglio) che si aggira negli ambulacri del Palazzo supplicando un amico giornalista perché gli faccia un'intervista. Siccome sono una persona di gusto cercherò di togliermi di tiiezzo,; anche per non creare problemi». E le voci di una rielezione? «Ma che devo fare per togliervi il sospetto che desideri farmi rieleggere? Suicidarmi? Vi dò un consiglio: non scommettete su di me. Se fossi un bookmaker mi offrirei mille a uno». Di una cosa Cossiga non si dice stanco: viaggiare. «Mi prenderò una bella vacanza, naturalmente fuori dal Paese». E poi? «Per prima cosa riorganizzerò tutte le mie carte. Ho già in mente due pubblicazioni: una giuridica, l'altra politica. Dovrò avere il consenso del governo per rendere noti importanti carteggi, ad esempio quelli sui poteri di un governo dimissionario o sulla crisi del Golfo. E allora leggendo i discorsi si capirà che io sono un pericoloso estremista di sinistra, uno degli ultimi filocomunisti in Europa. Dovrò prima avvertire l'amico Occhetto, che si troverà davanti a una sorpresa. Ma essendo ormai passate le elezioni e non avendo più a che fare con un Presidente della Repubblica, il segretario del pds potrà prenderla con maggiore serenità», [f. m.]

Persone citate: Cossiga, Cossiga Francesco, Maria José, Occhetto, Vittorio Emanuele Iii

Luoghi citati: Europa, Napoli