Berlanda seduce, Nobili sorride e Carli gioca fuori casa di Valeria SacchiGuido CarliGuido Carli

Berlanda seduce, Nobili sorride e Carli gioca fuori casa I NOMI E GLI AFFARI Berlanda seduce, Nobili sorride e Carli gioca fuori casa Nella Milano degli affari Enzo Berlanda batte largamente ai punti Giulio Andreotti. Venerdì la Borsa ha salutato con una fischiatina, e nessun applauso, l'arrivo nel parterre del presidente del Consiglio, né ha cambiato idea dopo il suo discorso. In realtà, Andreotti qualche promessa l'ha fatta: azionariato popolare e correzioni fiscali, ma nessuno se ne è accorto. Colpa del suo linguaggio criptico e curiale, adatto alla capitale, ma indecifrabile sopra la Linea Gotica. Anche il fraseggio divide le due Italie. Il bergamasco Berlanda, viceversa, ha avuto un grande successo. Non solo in Borsa ma anche dopo, alla colazione offerta al Biffi Scala dal presidente degli agenti di Enzo Berlanda cambio Attilio gran debutto Ventura, do¬ ve erano pre- Andreotti senti i vertici non è piaciuto dei grandi istituti, da Franco Cingano a Natalino Irti, da Roberto Mazzotta a Sergio Siglienti. Il nuovo presidente della Consob ha ricordato i suoi predecessori, ognuno legato ad una diversa fase: Guido Rossi e la «trasparenza», Franco Piga l'uomo dell'«istituzione», Bruno Pazzi il «legislatore». Ha concluso: «Noi ora abbiano due compiti, attuare le leggi e regolare il mercato». In realtà, oltre a regolarlo, questo mercato andrà in qualche modo incentivato. Franco Nobili va molto fiero del progetto di portare al listino la Nuova Finmeccanica, anche se tutto il marchingegno nasce dalla necessità di trarre il gruppo da una situazione critica, resa drammatica dall'obbligo di ripagare i contributi ex Alfa Romeo, imposto dalla Cee. Ma il quesito si impone: senza incoraggiamenti, chi comprerà in autunno i titoli di Fabiano Fabiani? Il collocamento San Paolo di Torino docet: gli investitori istituzionali hanno sottoscritto le azioni della banca guidata da Gianni Zandano (la commissione è interessante) vendendo altre blue chips italiane, tra cui molti titoli Iri. Insomma, se Andreotti non mantiene la mezza promessa, Nobili rischia di vendere azioni Finmeccanica a spese di Alitalia, Stet, Sip, Credit e Comit. Un bel puzzle. Inutile dire che per la mega operazione Finmeccanica, è in pista ancora una volta Mediobanca (all'estero dovrebbe essere Shearson Leemans ad occuparsene). En- Franco Nobili va in Borsa Fabiani paga i debiti rico Cuccia dalle mille vite, sempre dato per declinante, ogni volta smentisce i pronostici degli avversari. Settimana intensa per il settore bancario. La sigla della lettera di intenti di Cariplo per acquistare dal Tesoro il 21% dell'Imi, porta ovviamente la firma de, ma dopo l'assenso del psi. Il quale psi, attraverso Francesco Forte, ha subito rimesso sul tappeto la questione Bnl. Nonostante le smentite e le contromosse, negli ambienti che ruotano intorno al credito si dà per quasi certo un futuro matrimonio tra l'istituto presieduto da Giampiero Cantoni e Artigiancasse. Difficile, viceversa, la successione a Felice Gianani alla direzione generale dell'Abi, il governatore Carlo Azeglio Ciampi ha già fatto sapere che non manderà nessuno da Bankitalia, poiché vuole mantenere con l'Associazione presieduta da Tancredi Bianchi un rapporto dialettico. Poiché una soluzione interna sembra improbabile, si sta cercando un candidato disponibile con grande esperienza di banca. Ad esempio, un tecnico come Ercole Ceccatelli. Il paziente tessitore delle ultime privatizzazioni, il ministro del Tesoro Guido Carli, è stanco e sfiduciato. Estromesso a Brescia dai suoi compagni di partito, ha ottenuto un seggio a Genova, città difficile, dove non gioca in casa, e dove deve costruirsi faticosamente il consenso. Amara ingratitudine. Anche i candidati milanesi sono sfiniti. Questa campagna all'ame- Enrico Cuccia ricana, niente sempre in pista piazze ma piccole platee casalinghe, è stressante. Si dorme poco e si mettono su chili. Lo stesso vale per gli ospiti. Contro la monotonia monopartitica, Antonella e Carlo Camerana hanno scelto una formula frizzante: più candidati a confronto. Ad allarmare ulteriormente gli aspiranti senatòri e onorevoli, nonché i partiti, è un sospetto che prende corpo in città: il doppio voto, uno al partito del cuòre (e al candidato amico) e uno alla Lega del Bossi. Uno alla tradizione e uno alla protesta. Sempre a Milano, in barba ai «saggi» le nomine alle municipa¬ lizzate hanno ripescato vecchie conoscenze: premiato all'Azienda tranviaria Maurizio Prada, gran patron di tessere de, l'uomo che aveva presentato ricorso al Tar facendo annullare le designazioni precedenti, mentre alla Azienda Elettrica il potente direttore generale, Augusto Scacchi, è riuscito a imporre un consulente di sua fiducia: il socialista Enrico Cerrai. Ma il sindaco Piero Borghini esulta: al Trivulzio (vecchietti, al posto dell'arrestato Mario Chiesa) e alla Sogemi (mercati all'ingrosso) sono andati due rappresentanti di «Società civile» e un migliorista della sua corrente, ■ Giuliano Asperti, è ora alla Metropolitana Milanese. Ha un altro motivo per essere contento Borghini: i partiti hanno lasciato tacitamente scadere i termini per presentare ricorso contro le elezioni «irregolari» di Borghini a sindaco. Valeria Sacchi Guido Carli il genovese Enzo Berlanda gran debutto Andreotti non è piaciuto Franco Nobili va in Borsa Fabiani paga i debiti Enrico Cuccia sempre in pista Azeglio Ciampi il governatore Guido Carli il genovese

Luoghi citati: Brescia, Genova, Milano, San Paolo, Torino