L'ex guardia va in carcere

L'ex guardia va in carcere Agente di custodia delle Vallette portava droga ai detenuti L'ex guardia va in carcere Tre anni fa coinvolto nel traffico: prima dietro compenso, poi ricattato Due killer cercarono di ucciderlo. Ora deve scontare il residuo di pena E' rientrato nella notte dalla Germania, alle 5,30 ha infilato le chiavi nella toppa di casa. E ha trovato gli agenti della Mobile: «Dobbiamo fare un controllo». Lorenzo Mongelli, 29 anni compiuti lo scorso mese, ha finto indifferenza: «Prego, non ho fretta». Poi è stato accompagnato in questura: «Una formalità». Negli uffici gli è stato notificato il provvedimento della Procura generale della Repubblica: deve scontare 4 anni e sei mesi di carcere, residuo di pena di una condanna oramai definitiva. Mongelli è scoppiato in lacrime. Tre anni fa, allora era agente carcerario alle Vallette, fu coinvolto in un traffico di droga. Una brutta storia affiorata nell'aprile del 1989, la notte in cui Mongelli fu aggredito in via Livorno da due killer che gli esplosero una decina di colpi di pistola. Armi diverse, una 38 special e una calibro 7,65. Un agguato, volevano ucciderlo. Ferito gravemente, parlò di sconosciuti: «Forse volevano rapinarmi». Poi qualcosa ammise: «Sono finito in un brutto giro...». E raccontò la sua storia. Da anni era costretto a portare in carcere la droga. Era stato avvicinato dal barbiere mentre si faceva radere: «Tu che puoi, dovresti far avere a nostro zio dei dolci». Una prima cortesia: «Tieni 50 mila per il favore». Un'altra richiesta: «Portagli questo pacchetto, è piccolo, non preoccuparti cosa c'è dentro». Poi diventò un obbligo: «Altrimenti ti denunciamo». E Mongelli agli agenti confessò: ((Adesso mi hanno chiesto di far entrare anche dei coltelli; mi sono rifiutato, per questo mi vogliono uccidere». Grazie a lui, guardia infedele, alcuni detenuti erano in contatto con l'esterno e, secondo l'accusa, persino con una banda che spacciava eroina in città. Mongelli prima fece i nomi di alcune persone e l'inchiesta portò sul banco degli imputati una quindicina di persone, anche i suoi presunti aggressori. Poi in aula l'ex guardia carceraria ritrattò tutto. E così cadde tutta l'accusa. I principali imputati furono prosciolti, lui venne condannato a 6 anni. Mongelli fece ricorso, ottenne la libertà per decorrenza termini. A quei tempi abitava a Porta Susa. Cambiò casa, ora abita in corso Salvemini 25/1; trovò un nuovo lavoro, ora fa l'autista per una ditta di strada Settimo. Sono passati quasi due anni: in appèllo i giudici hanno confermato la prima condanna, la sentenza è diventata definitiva. E per Mongelli si sono riaperte le porte del carcere. All'ispettore Marino che lo aveva fermato, ha mormorato: «Per favore, non portatemi alle Vallette...». E' alle Nuove. [e. mas.] i Lorenzo Mongelli, al momento dell'arresto: «Per favore, non portatemi alle Vallette». E' alle Nuove

Persone citate: Lorenzo Mongelli, Mongelli

Luoghi citati: Germania