Senna corre le rosse sono in crisi

Senna corre, le rosse sono in crisi Williams ancora al top: Mansell in pole position nel G. P. del Messico davanti a Patrese Senna corre, le rosse sono in crisi II brasiliano (6°) accusa la pista Alesi è decimo e Capelli ventesimo CITTA' DEL MESSICO DAL NOSTRO INVIATO Ayrton Senna stringe i denti e corre. Poiché non vuole concedere vantaggi ai suoi rivali (secondo il regolamento si possono assommare tutti i 16 risultati del Mondiale), oggi sarà al via del Gran Premio del Messico. Rimane un lievissimo dubbio, ma vedrete che il brasiliano non si arrenderà. Zoppicante, con la gamba sinistra contusa dopo l'incidente di venerdì e tanti dolorini, il campione del mondo cercherà di prendere quei punti che presumibilmente le super Williams di Mansell e Patrese gli consentiranno di conquistare. Un atteggiamento coraggioso quello del sudamericano, ma anche obbligato: se dovesse rinunciare a questa corsa, Senna sarà costretto a disputare una stagione ad handicap per vincere il suo quarto titolo mondiale. Ieri il fuoriclasse di San Paolo ha girato sia in mattinata che nelle qualificazioni, riuscendo a ottenere il sesto posto. Già una bella impresa. Nigel Mansell è rimasto in pole position ed è l'uomo da battere. Al suo fianco è salito Patrese, mentre in seconda fila si sono sistemate le due Benetton-Ford di Schumacher e Brundle, che potrebbero constituire l'unico vero pericolo per il pilota inglese e per quello italiano. Per la Ferrari è sempre notte. Rispetto al disastro di venerdì, i progressi palesati ieri sono davvero minimi: Alesi è decimo, Capelli ventesimo, entrambi ancora con distacchi pesanti. E davanti al francese ci sono anche le due Dallara con motore Ferrari di Lehto e Martini e la Jordan di Gugelmin. Una situazione di grave crisi, che nessuno si aspettava, nemmeno quelli di Maranello. E' stata comunque una giornata sofferta per tutti, tranne che per le Williams, con molte uscite di pista. Anche Senna nel finale è incappato in un testacoda, per fortuna senza conseguenze. Il suo compagno di squadra Berger invece ha fatto ben tre escursioni spettacolari nei prati e contro le protezioni, una nella mattinata e due ai pomeriggio. Botte dure e due McLaren danneggiate. L'austriaco ha patito i colpi, dopo l'ultimo impatto anche lui camminava con difficoltà. Tornando a Senna, prima di prendere la sua sofferta decisione, Ayrton aveva parlato a lungo dell'incidente, della condizione dei piloti, delle sue rivendicazioni nei confronti di una Formula 1 che in questo momento non lo soddisfa. «Il circuito messicano - aveva detto - è troppo pericoloso. Ogni anno è successo almeno un incidente grave e se non ci sono state tragedie lo dobbiamo alla fortuna e al fatto che le vetture sono robuste. Io vado ripetendo da tempo che qui non si deve correre, perchè l'asfalto è troppo ondulato, pieno di salti e di buche. Non è colpa loro: l'asfalto si assesta a causa di microterremoti e anche i lavori compiuti sulla curva "peraltada" non hanno dato risultati positivi. Deve morire qualche pilota per j far capire alle autorità sportive che sarà meglio andare a gareggiare da altre parti?» Il brasiliano ha anche spezzato una lancia per un problema che gli sta a cuore, quello dei pneumatici. Quest'anno, essendo in regime di monopolio, per ridurre i costi la Goodyear ha abolito le gomme tenere da qualificazione, quelle che duravano al massimo un paio di giri. E fornisce a ogni team due set di coperture da gara per le prove cronometrate. Così tutti i piloti possono compiere un numero molto più elevato di tentativi. «E' un errore - ha spiegato Senna -, perché queste gomme hanno una tenuta di strada assai precaria e si rischia di finire facilmente fuori pista. In più, c'è sempre molto traffico. Quando un pilota commette uno sbaglio, la vettura scivola senza poter esser controllata mentre con i pneumatici teneri l'aderenza era maggiore. Il team McLaren farà appello alla Fisa e alla Goodyear perché si ritorni alle precedenti soluzioni per motivi di sicurezza». Ma Senna, per quanto riguarda quest'ultimo argomento, tira anche l'acqua al suo mulino. Lui è il «re» delle pole position anche perché avendo maggior talento e sensibilità era certamente il corridore che sapeva sfruttare meglio le gomme da qualificazione. Adesso si trova nel mucchio e rischia di partire indietro nello schieramento. Ma questi sono discorsi per il futuro: oggi l'obiettivo di Senna è quello di limitare i danni. Cristiano Chiavegato FORMULA 1 Senna contesta: non c'è sicurezza ■

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Maranello, Messico, San Paolo