In 12 contro l'Atlantico
In 12 contro l'Atlantico Un equipaggio francese dalle Canarie alla Martinica remando In 12 contro l'Atlantico Nessuno dei marinai è professionista, tentano l'impresa in 40 giorni Dopo pochi giorni un «solitario» affronterà la Vladivostock-San Francisco L'Atlantico a remi in 40 giorni sulla rotta degli Alisei: è questa la fatica che si impongono dodici uomini per entrare nel Guinness dei primati. Partiranno il 25 marzo da La Palma, a occidente delle Canarie: condurranno «La Mondiale», una yole di 15,60 metri, per 2500 miglia, fino alla Martinica dove vorrebbero approdare il 1° maggio. Quindici giorni dopo, da Vladivostock, l'inglese Peter Bird dovrebbe dare il primo colpo di remi per la traversata del Pacifico, fino a San Francisco (11 mila chilometri) su Sector-Piti Bird. Gli oceani non sembrano rappresentare più un ostacolo minaccioso: come aveva detto Gérad d'Aboville, al termine di un'altra impresa a remi, la traversata del Pacifico sulla canoa Sector, «l'importante è fidarsi della barca. Spiegare perché si parte non è facile, ciascuno ha la sua motivazione: la voglia di solitudine, la sfida con se stessi, la tentazione di riprovarci. Avevo già attraversato l'Atlantico nel 1980, ero arrivato distrutto dalla fatica e avevo promesso di non rifarlo più. Invece, undici anni dopo ero di nuovo ai remi sul Pacifico». L'idea di vogare per oceani, non è affatto una novità recente. L'Altlantico è stato affrontato, su rotte differenti, da altri re1 matori a cominciare da Harbo e Samuelson, nel 1894. Da soli o in coppia sono diventati protagonisti di storie eroiche fatte di fatica, paura, noia, rimpianti e solitudine. La storia dei dodici francesi che partono dalle Canarie ha in più l'invidiabile trama dell'amicizia tessuta con la passione per il mare. L'equipaggio. Gli uomini che si daranno il turno ai remi non sono supermen: età media 40 anni, un lavoro, la famiglia. Quasi tutti hanno un ricco passato sportivo in cui hanno raccolto titoli olimpionici e nazionali di canottaggio. Lo sport e la voglia di avventura hanno permesso al gruppo di stringere un'amicizia che per alcuni dura dai tempi dell'Università. L'Atlantico è diventato una logica conseguenza per rompere la routine quotidiana. I marinai in partenza sono: Jacques Busson, 50 anni, medico; Jean-Claude Coucardon, funzionario, 42 anni; Herve Douard, 37 anni, funzionario; Patrick Gollnisch, 47 anni, architetto; Thierry Judet 44 anni, chirurgo; Jean Juras, 47 anni radiologo; Charles-Henry de la Moynérie, 49 anni, pubblicitario; Jean-Louis Landry, 37 anni, 7 traversate atlantiche a vela, responsabile di un cantiere navale; Philippe Piriou, 30 anni, chirurgo; Francisco Sanchez, 41 anni, potatore di alberi; Gerard Seibel, 46 anni, funzionario; Jean-Pierre de Smet, 45 anni, viticoltore in Costa d'Avorio, velista; La barca. Costruita con il contributo di La Mondiale Assurance, Fiat France, il Comune di Parigi e altri sponsor, è larga circa due metri e mezzo e pesa 639 chili vuota (con l'equipaggiamento e i viveri 3900 chili). Progettata da Lue Poupon (recordman della traversata atlantica a vela) e da Nordahal Mabire (ha collaborato alla realizzazione di barche famose come Crédit Agricole e Charles Jourdan che hanno fatto il giro del mondo a vela e Ville de Paris che corre in Coppa America). A prua la cabina con cucina, 4 cuccette e l'elettronica. Al centro, la parte scoperta per i vogatori. La cabina di poppa serve da magazzino per riserve di cibo, benzina, vestiario ecc. Vita di bordo. La traversata si svolge nel periodo meteorologico migliore con l'aiuto dei venti da Est, gli Alisei. «L'ideale - sostiene de la Moynérie -, sarebbe di incontrare una sola tempesta. Giusto per capire cosa significhi». «La-cosa che ci preoccupa di più - dice Busson - è il capovolgimento. Dovremo anche evitare che lo scafo si traversi, inventeremo una vela provvisoria per dare maggior stabilità». L'altra avventura sarà sicuramente la vita di bordo: l'esiguità dello spazio creerà problemi di convivenza e tutti sanno che sarà proprio questa la prova più dura. La giornata sarà programmata di volta in volta a seconda delle esigenze: i vogatori turneranno ogni due ore. Due specialisti si occuperanno della navigazione usando le apparecchiature elettroniche per le previsioni meteo, il punto nave, le comunicazioni, il telex, la radio. Gli altri si suddividono gli altri compiti: cucina, vestiario, manovre. L'acqua è fornita dai desalinizzatoli azionati con energia solare, eolica e generatore a benzina. Ci sarà anche tempo libero da dedicare alla pesca, ai libri, al diario di bordo, alla musica. Irene Cablati La rotta che sarà seguita dai dodici rematori francesi
Luoghi citati: America, Costa D'avorio, Martinica, San Francisco
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