Il futuro del mondo secondo Mrs Quayle
Il futuro del mondo secondo Mrs Quayle La moglie del vice-Bush scrive un thriller Il futuro del mondo secondo Mrs Quayle Un complotto russo-arabo-cubano sventato da un repubblicano nero WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le sorelle Tucker ci hanno preso gusto e poiché hanno ufficialmente annunciato che risarà un seguito, adesso Robert Ludlum e Tom Clancy tremano. Marilyn Tucker Quayle, moglie di Dan, di professione vicepresidente degli Stati Uniti, e Nancy Tucker Northcott, moglie di Thomas, di professione odontoiatra a Tullahoma, Tennessee, confessano di tremare di gioia solo all'idea di incontrare in aereo qualcuno intento alla lettura del loro romanzo, «Abbraccia il serpente», ansiosamente atteso sugli scaffali delle librerie il prossimo 7 aprile. Collegate a distanza attraverso un computer, le due sorelle hanno dedicato tre anni di pazzo e felice lavoro al loro debutto nella letteratura, genere spionaggio politico internazionale. Qualche necessario ritocco apportato alla storia dopo il crollo del comunismo mondiale non l'ha tuttavia privata di un grammo del suo fascino «rétro», del suo profumo di favola raccontata al nipotino dal senatore Barry Goldwater. Le sorelle Tucker non sono affatto convinte che il diavolo si nasconda nei dettagli, ma pensano al contrario che campeggi spavaldo, riconoscibilissimo e bene illuminato esattamente dove deve essere. In Unione Sovietica, a Cuba, tra gli arabi e, soprattutto nel partito democratico. La storia comincia con una buona notizia: Fidel Castro muore, «tradito da quel cuore che molti cubani dubitavano possedesse». I russi, per conto degli arabi, di cui sono ormai completamente al soldo, affidano al generale Vasily Basilov il compito di orchestrare ^(Operazione Romanov». Il disegno è chiaro e si articola con geometrica lucidità. L'obiettivo degli arabi è «restaurare l'Impero persiano», il loro assoluto predominio sul mondo. Ben riforniti di oppio e oppiacei dai loro alleati cinesi, pensano astutamente di utilizzare Cuba per spacciare grandi quantità di droga negli Stati Uniti, ottenendo l'effetto di «indebolire le menti degli americani». Per spianare la strada a questo piano temibile e ben congegnato, Basilov fa liquidare il fratello di Fidel, Raul, e installa al potere un presidente fantoccio, Cesar Valles. Si colga l'insegnamento profondo contenuto già nell'attacco della storia, da cui si apprende come da una cosa buona possa nascerne una cattiva. Nelle galere cubane languisce nel frattempo il generale José Moya, inconcusso ispiratore del movimento libertario «La Causa». Ma il presidente degli Stati Uniti, un infingardo democratico del Sud, come Bill Clinton, pupazzo dei russi e protetto da una stampa cinica, appoggia Valles, favorendo così la rovina del suo stesso Paese. La scena è pronta per l'ingresso in campo dell'eroe. Si chiama Robert Hawkins Grant, è un valido senatore repubblicano della Georgia, e che sia di colore lo si deduce appena da un delicato tocco letterario delle autrici: «Le sorrise, i suoi denti bianchi e dritti nella faccia nera». Grant si è sacrificato alla politica, che non ama, solo per liberare la gente del suo Stato dal precedente senatore, un democratico corrotto che adescava minorenni. Ma, essendo in ballo, compirà fino in fondo il suo dovere: svelerà il complotto, farà soccombere i reprobi e porterà José Moya al potere. Quando hanno fatto notare alle autrici che, insomma, i democratici del libro erano tutti delle canaglie, Marilyn, lasciando cadere l'insinuazione, ha solo puntualizzato che «il libro è tutto realtà». Una realtà, comunque, senza sesso, a dispetto del titolo del romanzo, involontariamente vulnerabile ai doppi sensi. Anche tra le coppie legittime solo qualche bacetto. E basta. Le sorelle Tucker certe porcherie non le scrivono. «Siamo persone di fede», ha dichiarato Nancy. Paolo Passarmi
Luoghi citati: Cuba, Georgia, Nancy, Stati Uniti, Tennessee, Unione Sovietica, Washington
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