Farmacie malate di burocrazia

Farmacie malate di burocrazia Perché più nessun concorso dal 78 Farmacie malate di burocrazia E' la burocrazia il nemico dei giovani farmacisti che vogliono partecipare ai pubblici concorsi per accedere alla titolarità, concorsi che, secondo una legge del '68, la Regione dovrebbe bandire ogni due anni. Un lettore si lamentava ieri su «Speccchio dei tempi» che l'ultimo si è svolto regolarmente nel '78: da allora più nulla. Perché? Una prima spiegazione la si trova nell'organico del Servizio farmacie della Regione Piemonte: un responsabile, la dottoressa Pellegri, e due impiegati, uno di 7° e uno di 8° livello. Pochi per le procedure di routine di oltre 1200 farmacie, per i rapporti con le Usi, per la determinazione della quantità di esercizi in relazione alla popolazione. Le competenze della legge sui concorsi su base provinciale giunsero alla Regione nell'82, ma per la revisione delle piante organiche di tutto il servizio sul territorio - cioè per sapere quante farmacie dovevano esserci in relazione alla popolazione servita - si riuscì a organizzare un concorso di idoneità alla titolarità soltanto nell'88: per 106 sedi vacanti (tutte in provincia) ci furono quasi 900 concorrenti. Tuttavia il concorso fallì: un membro della commissione, il prof. Biglino della Facoltà di farmacia, diede le dimissioni e le prove pratiche furono contestate da ricorsi che impedirono di terminare le procedure e di svolgere nel '90 un nuovo concorso. «Quest'anno - spiega la dottoressa Pellegri - dovremmo provvedere alla revisione della pianta organica e nel '93 si dovrebbero bandire i nuovi concorsi. Ma, con il nostro attuale organico, non riusciremo certo a farli per tutte le 6 province del Piemonte, come vuole la legge: daremo la precedenza a Torino, Cuneo e Asti, in cui la situazione è più difficile». Il presidente dell'Associazione titolari di farmacie, dott. Morigi, aggiunge che all'espletamento dei concorsi c'è anche un'altra remora: «La legge uscita nel '91, che modifica quella del '68, parla di nuove norme concorsuali da stabilirsi: il regolamento di applicazione a tutt'oggi non è ancora stato elaborato. E' difficile, a questo punto, fare previsioni in questo settore. Di certo non siamo noi titolari a rallentare i concorsi, come sembra di capire da certe dichiarazioni». Quando si farà la nuova pianta organica si dovrà anche tener conto che in città le farmacie sono troppe. Ne deve essere prevista una ogni 4000 abitanti: oggi, con 980 mila residenti Torino ne ha 280. Ciò significa che ve ne sono circa 35 in più. Alcune dovranno essere spostate in aree a maggiore densità abitativa. In Piemonte 1200 farmacie

Persone citate: Biglino, Morigi, Pellegri

Luoghi citati: Asti, Cuneo, Piemonte, Torino