«Difendo la piazza che liberò Barabba» di M. G.

«Difendo la piazza che liberò Barabba» L'ISTRUTTORIA «Difendo la piazza che liberò Barabba» ROMA. Michele Santoro difende la «piazza», compresa quella di Gerusalemme che condannò Gesù. E' successo ieri sera all'«Istruttoria» di Giuliano Ferrara (Italia 1). Un episodio che spiega bene le differenze culturali e ideologiche tra le forze in campo. Succede quando Luigi Orlandi, consigliere democristiano della Rai, dà del martire a Santoro («Lo aiuta anche la faccia») e attacca Samarcanda: «Il contraddittorio non è stare in otto contro due, con l'appoggio di una piazza che ti sostiene. Nelle piazze, poi, non si discute: si urla. E' la loro natura. Fu una piazza a condannare Gesù e a liberare Barabba». Replica Santoro: «Ma c'erano delle ragioni po¬ litiche perché quella piazza liberasse Barabba». L'«Istruttoria» è stata caratterizzata da continui battibecchi fra Santoro e il direttore del «Popolo» Cavedon, mentre Gianfranco Funari, in collegamento da Milano, se l'è presa con i portaborse di Palazzo: «I politici sono più intelligenti dei loro lottizzati». Nel pomeriggio, Ferrara aveva inutilmente chiesto un'intervista al direttore generale della Rai Gianni Pasquarelli. Si sono rifiutati di partecipare alla trasmissione Raimondo Vianello, Sandra Mondaini e Marco Columbro, perché non intendevano esprimere un giudizio su «Samarcanda», [m. g.]

Luoghi citati: Ferrara, Gerusalemme, Italia, Milano, Roma