L'aeropittore futurista Verossì regge bene la prova «attacco»

GALLERIA NARCISO GALLERIA NARCISO Laeropittore futurista Verossì regge bene la prova «attacco» QUANDO si va a vedere una mostra difficile, di non immediata digeribilità, il criterio del «Me lo attaccherei in casa?» è sempre di valido aiuto. Così, applicato metodicamente alle opere dell'aeropittore futurista Verossì, suscita quasi sempre una risposta inaspettata: «Sì, me la attaccherei». Bisogna allora che siano assai ben dipinte queste immagini aviatorie e balillesche, ducesche e marinettesche per riuscire così gradite, tenere, poetiche. Perché la loro matrice culturale è ben evidente: gli anni Venti e Trenta del fascismo rampante, della retorica marinettiana del movimento e della macchina. Eppure quando il veronese Verossì (al secolo Albino Siviero, 1904-1945) dipinge i mitraglieri nell'aereo sa cogliere, con sintesi ma con precisione, i dettagli e le luci dell'immagine nuova e moderna. Insomma, fa della pittura. Guardate i «paesaggi» che sono ciò che vede un aviatore in picchiata su Verona: visioni inedite nella storia dell'umanità e della pittura, risolte con tecnica essenziale che «vede» come vede il pilota chiuso nella carlinga. Ma anche quando affronta il classico e meno futuristico tema degli animali, come in «Cavalli» del 1942, Verossì dà ampia prova di sapienza compositiva e umana partecipazione. Non crediamo che elogiare, con moderazione, le qualità pittoriche delle opere di questo artista possa essere apologia di fascismo, come vorrebbe far pensare Paolo Levi. [b. z.) Verossì Galleria Narciso, piazza Carlo Felice 18, orario 10-12;30 e 15,30-19,30; chiuso festivi e lunedì. Fino al 31 marzo

Persone citate: Paolo Levi, Siviero

Luoghi citati: Verona