«Ti amo Maria» al Carignano il protagonista racconta

IL CUORE... DELLE PIANE SCENE IL CUORE... DELLE PIANE «Ti amo Maria» al Carignano il protagonista racconta TI amo Maria», e per te, in te, perdo la mia vita. Un amore non corrisposto, un rapporto di coppia finito, un uomo disperato e solo sono gli elementi con cui Giuseppe Manfridi confeziona il suo spettacolo, in scena al Carignano dal 24 marzo per la regia di Marco Sciaccaluga, nella stagione Stabile. Protagonisti Carlo Delle Piane e Federica Granata. Due attori, una scena fissa. Un largo pianerottolo di un palazzo Anni 40, che ha alle estremità le porte di due appartamenti. Una delle porte appartiene alla donna, ma tutta la storia si svolge fuori da quella casa, dove l'uomo non riuscirà mai ad entrare. Un uomo, una donna e i disastri di un amore finito. Carlo Delle Piane parla di una grande «sofferenza» del personaggio. La sua è solidarietà? Questo testo è stato scritto da Manfridi apposta per me. C'è dietro un lavoro comune e tanti . incontri. Sono io che l'ho voluto così, il personaggio. E comunque sì, abbiamo in comune il senso del fallimento. Era la sua prima esperienza a teatro? Sì, dopo tanti film con Pupi Avati sentivo questa necessità. Ma volevo una sfida, un testo difficile con il quale provarmi, un ruolo da conquistare. E' una scommessa, che da tre anni, da quando abbiamo debuttato cioè, funziona. Il suo personaggio assomiglia ad altri? E' un personaggio dei miei, ma con una divèrsa profondità, un diverso peso. Non c'è più la tenerezza, la fragilità di una volta: c'è la violenza, la rabbia. Come in diversi periodi della vita. Si cambia. Ma si va verso una saggezza? Chissà, lo spero. Io sono pessimista. Vedo solo egoismo e arrivismo in giro. Ma ormai, a parte l'affetto dei miei familiari, poche cose mi interessano. E quasi nulla mi può deludere. Cristina Caccia Carlo delle l'itine in ima scemi dello spellavo/o «'ridillo Murili»

Persone citate: Carlo Delle Piane, Cristina Caccia Carlo, Delle Piane, Federica Granata, Giuseppe Manfridi, Manfridi, Marco Sciaccaluga, Pupi Avati