Gli italiani

Gli italiani Gli italiani Arriva la super-formazione diretta da Gerardo Jacoucci SULL'ESEMPIO della Francia, dove lo Stato ha creato e sponsorizza un'orchestra nazionale di jazz, anche da noi qualcosa si è finalmente mosso. Inutile sperare nell'intervento del nostro buon governo, in tutt'altre faccende affaccendato. E allora ci ha pensato l'Associazione musicisti jazz, nata per promuovere e tutelare il lavoro dei nostri jazzisti, troppo spesso trascurati, sfruttati e ghettizzati da un mercato che predilige le star straniere. Sotto l'egida di Giorgio Gasimi si è così riunita la super-formazione che ascolteremo a Ivrea il 13 marzo, diretta da Gerardo Jacoucci. Mai, prima di oggi, s'era visto un simile pool di fuoriclasse: basta scorrere la lista dei componenti l'orchestra per rendersi conto che venerdì, sul palco dell'auditorium eporediese, saranno riuniti i più nobili protagonisti del nostro jazz. E va ascritto tra i meriti dell'Eurojazz Festival l'aver voluto affidare la serata d'apertura proprio alla big band che simboleggia il momento d'oro della musica afroamericana nel nostro Paese. Oltre al concerto alla «Serra», i musicisti della Grande Orchestra Nazionale dell'Ami saranno impe¬ gnati, la stessa notte, in una jam session al club «Gym Squash». Il parterre des rais italiano sarà ancora protagonista sabato alle 24 al «Gym Squash» e dome,nica alle 21,30 alla «Serra»: al fianco del pianista italoamericano Tony Castellano, troveremo i nostri Piero Odorici (sax), Aldo Zunino (contrabbasso), Fabio Grandi (batteria) e Giancarlo Bianchetti (chitarra). E doppila sfilata «dixieland» della La Lippa Jazz Band per le vie di Ivrea, domenica pomeriggio, anche la chiusura del Festival, domenica notte al «Gym Squash», sarà all'italiana, con il trombettista Flavio Boltro e il suo quartetto. Flavio, «enfant du pays» (è torinese, e a Torino ha mosso i primi passi di una carriera luminosa) è un affezionato frequentatore del Festival: un suo contributo non poteva mancare; marchio indiscutibile di qualità. L'Eurojazz, apertosi con le anteprime torinese e chivassese della settimana scorsa nel segno dei «padri fondatori» (Basso, Valdambrini, Piana, Sellani, e il più giovane Capiozzo), troverà così ima naturale conclusione all'insegna del futuro. Coincidenza bella, forse casuale, ma carica di simbolici significati.

Luoghi citati: Francia, Ivrea, Torino