Squalifica al giudice tifoso di D. Mi.

Squalifica al giudice tifoso «E' violento» Squalifica al giudice tifoso LAMEZIA TERME. Un giudice è accusato di aver insultato e aggredito un guardalinee al termine dell'incontro di calcio Vigor Lamezia-Latina valido per il campionato di serie C2, Sul banco degli imputati (della giustizia sportiva) è finito Michele Amatruda, presidente della squadra calabrese, fino a pochi giorni fa capolista in C2 e presidente di una sezione penale del tribunale di Catanzaro. Quando, come spesso gli accade, da tifoso perde le staffe, non ama le mezze misure e si scatena. Un comportamento che gli è costato già alcune squalifiche. Ma stavolta la punizione rischia di essere più pesante: cinque anni, con proposta addirittura di radiazione. Da ieri Amatruda è, calcisticamente e federalmente parlando, un ex, perché ha annunciato di essersi dimesso da presidente della Vigor. Dimissioni con una doppia motivazione. La prima è perché, secondo lui, la squalifica è ingiustificata; la seconda è che, appunto perché non più iscritto alla Federazione, potrà cercare giustizia davanti al giudice ordinario. Amatruda è «personaggio» fino in fondo, sia da presidente di ima squadra di calcio che da magistrato. Da tifoso, poi, non solo non ci sta a perdere, ma nemmeno a subire ingiustizie. Abbronzatissimo già quando l'estate è ancora lontana, intabarrato d'inverno in un cappottone nero con una sciarpa rossa stretta al collo, il suo posto è sempre lì, in panchina, accanto ai suoi giocatori, a dimenarsi, ad urlare, ad incitare. «Ma solo questo, non certo ad aggredire qualcuno, né tantomeno un componente la terna arbitrale», dice respingendo quanto il direttore di gara di Vigor-Latina*, il signor dirotti di Piacenza, ha scritto nel suo referto e che gli è costata la squalifica (ha, secondo l'arbitro, aggredito un guardalinee). «Coarto - aggiunge -, lo ammetto, ho protestato vivacemente per quelle che erano a mio avviso decisioni sbagliate ma non ho spinto o aggredito chicchessia». [d. mi.]

Persone citate: Amatruda, Michele Amatruda

Luoghi citati: Catanzaro, Lamezia Terme, Latina, Piacenza