Dialogo difficile a sinistra

Dialogo difficile a sinistra Faccia a faccia Garesio (psi) e Negarville (pds) su riforme e referendum Dialogo difficile a sinistra E i Verdi in barca sul Po «Viviamo in un sistema politico corrotto. Unica strada per salvarci è ridar voce ai cittadini, rifondare lo Stato con i referendum, mandando a casa chi, in questi anni, ha amministrato la cosa pubblica come una proprietà privata, non certo nell'interesse della collettività» dice Massimo Negarville, pds, candidato a Montecitorio. «No, i referendum sono a rischio, come ha dimostrato quello su una preferenza unica che adesso tutti definiscono negativa. La via per rinnovare l'Italia è quella delle grandi riforme istituzionali: partendo dall'elezione diretta del capo dello Stato alla francese», afferma Giuseppe Garesio, socialista, aspirante pure lui alla Camera. Il faccia a faccia, organizzato dal Club Turati, aveva come tema il futuro della sinistra, il tentativo di unificarla per combattere il «peronismo» della de. Ma si è subito capito che i due protagonisti del confronto viaggiavano su binari distanti, anche se per brevi tratti paralleli. Negarville ha ammesso che durante il governo a conduzione socialista, Craxi riuscì a liberare forze vive nel tessuto sociale, economico e produttivo del Paese, «ma poi non seppe governarle». Garesio ha osservato che non si trattò di incapacità di guida, ma di fattori endemici che bloccarono lo sviluppo e le riforme, determinando l'attuale crisi: l'inefficienza degli apparati burocratici, la rigidità della finanza e del sistema bancario. «E' per queste cose che dovremmo batterci - ha aggiunto Garesio - per fare in modo che l'Italia, tra meno di un anno entri in Europa e tra cinque aderisca alla moneta unica della Cee con le carte in regola. Dobbiamo farlo adesso con un parlamento in grado di funzionare per l'intera legislatura». Negarville: «Certo il comunismo è stato un fallimento, si è concluso in tragedia. Ma anche il modello socialdemocratico che voi ci proponete è in crisi. Oggi c'è bisogno di un nuovo modello di Stato». Garesio: «E' la solita scusa per cercare una terza via che non esiste. Rispondete invece alla sfida dell'unità socialista che vi ha lanciato Craxi»? Negarville: «Non può essere il psi a proporcelo. E' troppo invischiato nel sistema, nelle clientele, nella corruzione». Garesio: «Non generalizziamo, dando colpe di singoli ad un intero partito». E la polemica è diventata calda, a dimostrazione che l'unità della sinistra - almeno tra Garesio e Negarville - è lontana. Verdi. In barca sul Po con la lista dei verdi. Durante la mezzora sul fiume Fulco Pratesi, Laura Bergagna, Igor Stagliano, Laura Cima, Gianni Vernetti e numerosi altri candidati hanno presentato il programma ambientalista del «sole che ride». Psi. Filippo Fiandrotti ha di¬ scusso con la popolazione delle Vallette i problemi della casa. Gabriele Salerno ha annunciato che oggi presenterà Attilio Coniglio, eletto nel pds che, in queste elezioni, ha scelto il psi. Adi. L'associazione cattolica dei lavoratori della zona Mirafiori ha invitato Pinuccia Bertone (indipendente pds), Filippo Fiandrotti (psi) e Sergio Gaiotti (de) ad un dibattito che si è svolto ieri su «Pace e solidarietà, ambiente e sviluppo, democrazia e trasparenza». Federalismo. Il capolista Ricco, ieri sera, nella sede di via Vanchiglia 6 ha presentato le finalità del movimento nato dall'unione dei pensionati-uomini vivi con Union Valdòtaine, Quattro mori ed altre sigle. Giuseppe Sangiorgio Il capolista dei Verdi Fulco Pratesi (a sin.) e Beppe Garesio, candidato psi (sotto) Confronto al Club Turati con il psi per Massimo Negarville (sopra)

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