Maxi-processo

Traffico d'auto 13 condanne Maxi-processo Traffico d'auto 13 condanne Al maxiprocesso per le auto rubate e riciclate al Sud ieri sono stati condannati 13 dei 24 imputati che avevano chiesto il rito abbreviato. Sono gli organizzatori del traffico di vetture. Francesco Disperso ha avuto tre anni e 4 mesi; Giorgio Forza, 39 anni, di Carmagnola, definito negli atti processuali «genio del computer», è stato condannato a tre anni. Due anni e 4 mesi sono stati inflitti a Giovanni Bravo; due anni e due mesi a Nicola Bisogno; due anni per Alessandro Berriolo, Oscar Careglio e Renato Romero. Altri sei imputati hanno avuto pene da 8 mesi ad un anno e otto mesi di carcere. Condanne annullate in tutto o in parte dai condoni concessi negli ultimi anni. Tra gli assolti Maria Grazia Picchiassi (difesa dall'avvocato Macchia), l'impiegata Fiat accusata di aver fornito i certificati di conformità rilasciati dalla Fiat ai presunti complici. I giudici della prima sezione del tribunale (presidente Ambrosini) hanno accolto in pieno la sua versione: «Non potevo sapere che si trattava di auto rubate». Assolti anche gli acquirenti delle auto che hanno dimostrato la loro buona fede. I furti della auto risalgono al periodo tra il '78 e l'84 (700 a Torino e nel Cuneese). Le vetture venivano immatricolate con falsi certificati di conformità e vendute a Napoli e in Sicilia. A fine febbraio erano stati condannati 4 dei 27 imputati che avevano scelto il rito ordinario.

Persone citate: Alessandro Berriolo, Ambrosini, Giorgio Forza, Giovanni Bravo, Maria Grazia Picchiassi, Nicola Bisogno, Oscar Careglio, Renato Romero

Luoghi citati: Carmagnola, Napoli, Sicilia, Torino