Qui Sacchi salvò Torino di M. Hip.

Qui Sacchi salvò Torino Qui Sacchi salvò Torino Dove saltò la regia polveriera nacque l'officina d'artiglierìa LM ARSENALE delle costruzioni d'artiglieria di Borgo Dora " non va confuso con lo storico arsenale di Torino fondato da Emanuele Filiberto nel 1588. L'attuale edificio in piazzale Dora fu ordinato da Vittorio Emanuele II il 2 marzo 1862, per occupare l'area della «Regia Fabbrica delle polveri», costruita dall'ingegner Rubatti nel 1673 ed esplosa alle 11,45 del 26 aprile 1852. La catastrofe causò 20 morti e 19 feriti. Solo l'intervento del furiere Paolo Sacchi (al quale Torino dedica una via) evitò l'incendio di altri 40 mila chili di esplosivo, che avrebbero devastato mezza città. Al posto della fabbrica di polveri dal 1869 il genio militare elevò il presente edificio in stile pseudo-gotico. Accolse officine di costruzione di veicoli militari. Ne produsse circa 700 all'anno, occupando fino a 800 operai, che lavoravano grazie a quattro turbine idrauliche, mosse dal canale del Martinetto. Nel 1900 l'impianto fu elettrificato. Durante la guerra '15-18 assicurò centinaia di affusti d'artiglieria d'ogni calibro, rotaie, cingoli e bardature per muli. Dal 1919 al '39 l'attività si estese alla revisione delle artiglierie. Nel secondo conflitto mondiale lo stabile fu bombardato il 28 novembre '42, ma non interruppe la produzione. Nel dopoguerra, ridotte le maestranze, adottò impianti per una produzione d'alta qualità di prototipi, pezzi di ricambio e accessori d'artiglieria, fino al 1982, quando l'opificio cessò l'attività. [m. hip.]

Persone citate: Emanuele Filiberto, Paolo Sacchi, Rubatti, Sacchi, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Torino