Uno-due di Aguilera

Uno-due di Aguilera Uno-due di Aguilera Dopo 19 anni capitola l'Anfield LIVERPOOL DAL NOSTRO INVIATO Se questo è Anfìeld, questo è il Genoa. La squadra di Bagnoli sbriciola il Liverpool ed entra, trionfalmente, nelle semifinali della Coppa Uefa. La doppietta di Aguilera ne consegna l'impresa alla storia: nessuno vinceva qui dal 6 novembre 1973 (Stella Rossa), e in precedenza c'erano riusciti unicamente il Ferencvaros e il Leeds United: non l'Inter di Helenio, e neppure la Juve di Heriberto. Nel rispetto della parola data, i genoani non si limitano a fare mucchio. Reso onore allo stadio del mito, e fatto omaggio di una ventina di minuti angosciosi, i primi, alla struggente atmosfera, il Genoa scalda i motori ed esorcizza i fantasmi che incombono. Soffre, quando le folate rabbiose degli avversari - nel secondo tempo, soprattutto - lo sballottano in area. Attacca, non appena gli si presenta l'occasione. Non rinuncia. Non tre¬ ma. Non cade nel tranello delle provocazioni più becere: vero, Rush? Gli inglesi confermano di essere una copia sbiadita dell'invincibile armata che, negli Anni 80, conquistò l'Europa. Lo stiramento di Wright rende ancor più vulnerabile l'assetto di una difesa di per sé precaria. Bagnoli non sbaglia una mossa. Anfìeld è la bolgia annunciata, il tifo assordante ma corretto. Da una parte, i tarantolati del Kop, dall'altra i 2.500 di Genova: ogni tanto, la polizia ne porta via qualcuno. Attorno all'erculeo Signorini, ci si batte con grande lealtà. Collovati e Torrente si dividono Saunders e Rush. Lungo la fascia destra, Eranio non solo si occupa di Barnes, ma in coppia con Ruoto- 10 provvede ad aprire stuzzicanti brecce. Sul versante opposto, 11 rientrante Onorati tiene d'occhio Jones e non lesina stimolanti servizi in profondità. Souness rinuncia a Whelan, piazza Moelby al centro del sistema e spedisce McManaman nel setto¬ re di Branco, con il proposito di costringerlo a inventarsi marcatore. Bortolazzi si vota a un tenace filtro: e ronza sul collo di Marsh. Aguilera dispensa tocchi deliziosi, Skuhravy ha un ginocchio che cigola e non sempre riflessi felini. Palpitante e maschia, la partita scivola via sul piano di un'esemplare correttezza. Cori da pelle d'oca, mischie selvagge, ribaltoni spumeggianti: avanti così. Quattro angoli in 12', ma il Genoa non demorde. Anzi. Souness ancora Burrows su Aguilera e dà carta bianca a Nicol. Tanner, al 16', avvicenda Wright, vittima di uno stiramento, fra i più tosti nelle capocciate. Aguilera e Skuhravy alimentano un'azione doc, che però il Charles di Praga spreca. Braglia vola su Barnes, al 15', e concede il bis su Moelby, al 24'. Saunders, lui ha le polveri ba- gnate: e sotto porta se non sciupa, cicca. Sornione e granitico, il Genoa sgonfia il Liverpool al 27'. Una manovra ad ampio raggio, suggerita da Onorati e rifinita da Ruotolo, in cross, offre ad Aguilera un ghiotto spiraglio: il diagonale dell'uruguagio è di quelli che non perdonano. Ancora Onorati, al 35', sguinzaglia Eranio: pericolo. Alla ripresa, il Liverpool si butta sotto con la bava alla bocca. Rush, di testa, sorprende Braglia a capo dell'ennesimo corner (di Barnes, questa volta) e rida fiato alle trombe di Anfìeld. Verso la porta del Genoa piove di tutto. Braglia sventa su Jones e Rush, quindi su Rush, poi su Barnes, che Souness ha spostato a destra. Venison, al 64', rileva Jones, acciaccato. Rush sbuca da una bolgia e ciabatta in gradinata da felicissima posizione. Sembra sul punto di capitolare, la squadra di Bagnoli, e invece, al 72', estrae dal cilindro un contropiede da manuale: da Skuhravy a Eranio, costui avanza palla al piede e smista ad Aguilera che, novello Zorro, infila dal cuore dell'area. Magnifico. Anche gli assatanati del Kop accusano il colpo. Braglia, nel frattempo, continua a distribuire magìe: su Moelby, su Marsh, su Moelby. Bagnoli richiama Onorati: dentro Fiorin. La pressione del Liverpool si spegne a poco a poco. Caricola rimpiazza Aguilera, applaudissimo. Rush cerca grane con Signorini, peggio per lui. L'arbitro, impeccabile, asseconda lo spirito gladiatorio dei protagonisti. Nessuna ammonizione, alla fine: qua la mano. Il Genoa disegna gli ultimi ricami di una notte memorabile. Chiude all'attacco. Può sognare a occhi aperti, adesso. Bagnoli, Braglia e Aguilera, ecco i più grandi fra i grandi. Ma che carattere, gli altri, e che nervi di ferro. Lasciamo Anfìeld fra ovazioni dei tifosi del Liverpool e urla festanti dei fedelissimi del Grifone. Applausi incrociati, calorosi, indimenticabili. Il suggello più degno, più giusto e, permettetecelo, più commovente. Roberto Becca rrtini

Luoghi citati: Cori, Europa, Genova, Liverpool, Praga