Andreotti: tasse troppo pesanti

Andreotti: tasse troppo pesanti La Finanza avverte: nel '91 l'evasione accertata è salita a 13.655 miliardi Andreotti: tasse troppo pesanti «Per pagare meno bisogna che paghino tutti» ROMA. La pressione fiscale «è ai massimi livelli», ma per farla scendere è necessario che tutti paghino le tasse. Giulio Andreotti ha scelto il congresso della Confcommercio per lanciare un forte appello all'autorità fiscale. «Questa non è una predica - ha detto - ma l'invito ad un salto di qualità perché chi non fa il proprio dovere non solo manca nei confronti dello Stato, ma è un concorrente sleale per quelli che lavorano nello stesso settore». Il presidente della Confcommercio, Francesco Colucci, respinge però qualsiasi accusa alla categoria: «Non ci riteniamo destinatari di questo messaggio - replica -; siamo andati molto avanti sulla strada della tra¬ sparenza fiscale». Intanto, i dati della Guardia di Finanza, che ieri ha presentato il consuntivo della sua attività nel 1991, non offrono conforto alle speranze di Andreotti. Lo scorso anno, infatti, le evasioni accertate di imposte dirette (Ilor, Irpeg e Irpef) sono cresciute di circa 2000 miliardi arrivando a quota 12.490 miliardi. Se a questa cifra si aggiungono 1165 miliardi di evasione dell'Iva si arriva a un totale di 13.655 miliardi. Le affermazioni di Andreotti sul Fisco «pesante» vengono invece confermate, almeno per quel che riguarda il settore delle imprese, da un rapporto della Cee presentato ieri a Bruxelles. L'Italia è infatti al secondo po¬ sto in Europa, dopo la Germania, tra i Paesi dove la pressione fiscale incide maggiormente sulle imprese. Tenendo conto dell'insieme delle imposte, si va dal massimo del 57,5 per cento tedesco al 33 per cento della Gran Bretagna. L'Italia, con un'aliquota complessiva del 47,83%, si colloca appunto al secondo posto nella classifica. La Commissione ha tratto dal rapporto alcune raccomandazioni da sottoporre ai ministri della Cée: ad esempio, fissare una soglia minima del 30% per l'imposta sulle società al fine di evitare che gli Stati membri usino la fiscalità per attirare gli investimenti e sopprimere gli elementi di discriminazione. [r. e. s.]

Persone citate: Andreotti, Francesco Colucci, Giulio Andreotti

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Gran Bretagna, Italia, Roma