E' morto Mario Landi primo regista televisivo

E' morto Mario Landi primo regista televisivo Suoi i Racconti del maresciallo e Canzonissima E' morto Mario Landi primo regista televisivo ROMA. Il regista televisivo Mario Landi è morto ieri dopo una lunga malattia. Landi, che era nato a Messina nel 1922, è stato un protagonista della prima stagione della televisione italiana. Tra i suoi lavori più importanti, «Canzonissima» e «I racconti del maresciallo», popolare adattamento dell'omonimo testo di Mario Soldati. Per il suo lavoro di regista televisivo, Landi ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali la Maschera d'argento, il premio Napoli e il Microfono d'argento. Mario Landi fu in pratica il primo regista della televisione italiana. Ci arrivò dopo innumerevoli attività: il giornalista, il collaboratore di riviste letterarie, il regista cinematografico e teatrale (mise in scena una sessantina di commedie, alcune delle quali furono interpretate dal grande Ruggero Ruggeri). Era il '52 quando fu chiamato dalla Rai. Ma, all'epoca, il mestiere di regista televisivo non esisteva, bisognava inventarlo. Per capire l'uso del nuovo mezzo, Landi andò a studiare in Inghilterra con pochi altri pionieri. Ne tornò con entusiasmo. Cominciò a cercare copioni, ad adattarli e, quando mancavano, a scriverli egli stesso. Nasceva con lui la grande stagione del teatro e degli sceneggiati tv. Pirandello, Turgenev, Cocteau, Ibsen... Un centinaio di spettacoli che Landi produceva con regolarità e con puntiglio. Fu subito chiamato «il veloce» perché, in un solo giorno, a volte in due, riusciva a montare una commedia. Ma quell'idea di rapidità era falsa. In realtà Landi preparava il lavoro proprio e" degli attori meticolosamente a tavolino. Lavorava anche per mesi, studiava con minuziosità ogni movimento. Alla fine lo schema dello spettacolo gli era così chiaro, che lo realizzava con quella rapidità che divenne il suo mito. Ma dalla sua ricerca nasceva anche quel modo di raccontare pulito, senza sbavature, assolutamente essenziale, ma non per questo povero. Un metodo fruttuoso. Ne trassero beneficio anche le sue riviste, quelle Canzonissime e quegli spettacoli musicali, che portarono il varietà televisivo a un vertice di assoluta qualità. Trasmissioni che erano il suo autoritratto artistico: popolari, ma non corrive; eleganti, ma non altezzose. E' stato un eccellente artigiano. E se la tv è stata grande, lo si deve anche a lui. [o. g.] Mario Landi, regista tv storico

Luoghi citati: Inghilterra, Messina, Napoli, Roma