Gli istriani né fascisti né irochesi

Gli istriani né fascisti né irochesi RISPONDE O.d.B. Gli istriani né fascisti né irochesi CHENTILE signora, cerco di pubblicare il più possibile della sua lettera che mi pare molto importan I te per riaprire il discorso su quanto avviene ai nostri confini e oltre i nostri confini. Pare che non stia succedendo più nulla da quelle parti, a giudicare dalla diffusa indifferenza. Dunque, lei dice: «Nel 1945-'46 Usa e Urss volevano che istriani e altoatesini decidessero con un plebiscito il loro destino, ma De Gasperi per non perdere l'Alto Adige non lo volle. E così lasciò che si credesse l'Istria slava e fascista, giustificando la cessione per perdita bellica alla Jugoslavia. Da allora si cercò di parlare dell'Istria il meno possibile...». Lei sostiene che così «si accrebbe quell'ignoranza del Vero che già ai tempi del Risorgimento era crassa. Marina Petronio, nel suo libro Un provinciale a Gli isné fané iro riani scisti chesi Vienna (Trieste, Edizione Svevo, 1982) riporta la lettera di un deputato istriano che fece visita nel 1866 al celebre letterato Capponi a Firenze: «Gino Capponi mi stava attentamente ascoltando come s'io fossi un irochese che gli parlava della selvaggia sua terra. Oggi i nostri politici e diplomatici non sono per nulla a conoscenza dell'identità italianissima degli istriani...». «Lasciamo pure di parlare di foibe, sebbene miei cugini e nipoti siano stati infoibati da sloveni e croati. A me preme precisare che l'antifascismo fu vivissimo nell'Istria che ebbe oltre due terzi di popolazione italiana; il rimanente terzo, slavo (vedi statistiche del 1910, austriache e 1922, italiane, per tacere delle più recenti anteriori al 1946) era nelle campagne dell'Istria interna non soggette alla Repubblica di Venezia ma all'Austria. Ora, finalmente, il recente libro Istria e Fiume (Udine, Del Bianco Editore, 1991) aiuta a far luce su questi territori fino al 194 5-'46, attraverso i domini romano, bizantino e veneziano, italiani di lingua e d'aitar...». Ho cercato di concentrar tutto, gentile signora. E segnalo i libri da lei citati a politici e diplomatici italiani che ne avrebbero bisogno. Oreste del Buono Caro Del Buono, sono l'ultima di una antica famiglia istriana, ho 79 anni, sono profuga, rifugiata in casa di amici, sebbene vecchia ho mente lucida e leggo molto. La propaganda comunista dal 1945 in poi ha dipinto noi istriani come slavi e fascisti. Doppia bugia, che la democrazia cristiana e, naturalmente, anche i socialisti hanno fatta loro. Come Rosanna Quartararo, che ha lettogli archivi americani, dimostra nel suo libro Italia e Stati Uniti nei tempi difficili 1945-52 (Napoli Edizioni Scientifiche, 1986)... dr. Maria Giuseppina de Almerigotti, Venezia

Persone citate: De Gasperi, Del Bianco Editore, Del Buono, Gino Capponi, Maria Giuseppina De Almerigotti, Oreste Del Buono, Rosanna Quartararo, Svevo