Politici attenti alle parole

Politici attenti alle parole La Cassazione Politici attenti alle parole ROMA. I candidati alle elezioni devono fare molta attenzione a come si esprimono. Il loro linguaggio deve essere corretto, chiaro e dignitoso. Nessuna «volgarità o sconvenienza» è concessa, soprattutto in campagna elettorale. La quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Antonio Catalano, su questo punto è stata molto chiara. «Non può infatti in nessun caso essere tollerato sostengono i giudici della suprema Corte - che le espressioni degenerino in frasi pesantemente e platealmente sconvenienti e volgari, trasmodando in incivile denigrazione non giustificabile neppure nella vis polemica invalsa nelle tenzoni politiche». Tale convincimento è stato espresso dai magistrati della Cassazione a proposito di una vicenda che ha avuto come protagonisti Adriano Casalini e Francesco Paparella, componenti del gruppo consiliare democristiano di Calcinaia (Pisa), e Giuliano Bozzoli e Paolo Cappagli, responsabili della sezione dell'allora partito comunista italiano dello stesso paese. Oggetto della contesa: l'affissione, nelle bacheche della sezione del pei e del circolo Arci di Fornacette, di due manifesti ciclostilati «dal contenuto diffamatorio» nei quali gli esponenti de venivano definiti come «persone cerebralmente menomate», «poveri malati» e «coglioni». [Ansa]

Persone citate: Adriano Casalini, Antonio Catalano, Francesco Paparella, Giuliano Bozzoli, Paolo Cappagli

Luoghi citati: Calcinaia, Pisa, Roma