Gerusalemme: la pagheranno cara

Gerusalemme: la pagheranno cara Gerusalemme: la pagheranno cara Gaza, sfiorato un altro massacro all'arma bianca TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Su richiesta delle autorità argentine, un'equipe di esperti dei servizi di sicurezza israeliani giungerà oggi a Buenos Aires per mettersi sulle tracce dei terroristi che martedì hanno fatto saltare l'ambasciata d'Israele. «Con loro abbiamo un conto di sangue aperto - ha detto ieri con veemenza il ministro degli Esteri David Levy, parlando alla Knesset -, li inseguiremo fino in capo al mondo e gliela faremo pagare cara». Ma il compito che attende gli agenti del Mossad è molto arduo. Ieri in Israele non si sapeva ancora se prendere per buona la rivendicazione della Jihad islamica. In effetti la sequenza degli ultimi attentati condotti contro obbiettivi israeliani ed ebraici lascia pensare a una responsabilità degli sciiti filoiraniani: nelle scorse settimane gli hezbollah hanno rivendicato l'attentato contro una sinagoga a Istanbul e la Jihad islamica si è assunta la paternità dell'uccisione di un diplomatico israeliano ad Anka- ra. In proposito, Levy ha notato che esiste «un asse TeheranDamasco», un accenno alla cooperazione - nella valle libanese della Bekaa - tra le forze siriane che la presidiano e gli istruttori iraniani che addestrano i quadri degli hezbollah. «I nostri diplomatici - ha proseguito il ministro degli Esteri israeliano - sono in prima linea, sottoposti al fuoco come carristi in battaglia». A febbraio, un attentato contro l'ambasciata israeliana in Perù è andato a vuoto e martedì l'ambasciatore israeliano in Cile ha ricevuto serie minacce. Di fronte a quella che sembra essere un'offensiva su scala mondiale contro obbiettivi israeliani ed ebraici, i provvedimenti di carattere operativo sono necessariamente limitati. «Nei Paesi in cui è consentito il parehéggio di automòbili di fronte alle rappresentanze diplomatiche, non è possibile prevenire attentati con autobombe», ha confermato ieri un esperto dello Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano. Ha notato inoltre che i terroristi cercano obbiettivi «morbidi», cioè relativamente scoperti: ambasciate (vulnerabili, perché aperte al pubblico), luoghi di culto o persone isolate. Limitati anche i provvedimenti che Israele può adottare in casa per arginare l'«intifada dei coltelli», rilanciata da ripetuti volantini della Jihad islamica palestinese. Ieri, nella striscia di Gaza, una giovane araba ha cercato di emulare le gesta del palestinese che martedì ha agito a Tel Aviv (uccidendo due persone e ferendone altre venti). La teenager palestinese si è avventata contro due coione ebree con un coltello in mano, ma un soldato le ha sparato contro, ferendola. Filippo Donati

Persone citate: Anka, David Levy, Filippo Donati, Shin Bet