ferrovie i rami secchi ritornano a vivere di Gigi Padovani

Il Comune dà ascollo agli adolescenti Apre domani «Aria»: è il primo servizio di questo tipo in Italia gestito da un ente pubblico Il Comune dà ascollo agli adolescenti Un centro per chi non ha il coraggio di confidarsi con i genitori La sigla è accattivante, richiama e incuriosisce. I locali sono in centro, spaziosi, con grandi manifesti alle pareti. Il progetto è ambizioso, e rappresenta indubbiamente una novità. Da domani pomeriggio, con orario 14,30-19, il Comune offre «un po' di "Aria" agli adolescenti»: in via Giolitti 40/B, tutti i martedì, giovedì e venerdì, troveranno una équipe di psichiatri, psicologi, educatori pronti ad ascoltarli, dare consigli, risolvere un problema. Niente che somigli a un consultorio di Usi o a un centro d'incontro: vuole essere uno spazio di «Ascolto e Ricerca per l'Adolescenza» (da cui la sigla «Aria», scritta anche sulla targhetta d'ottone accanto alla porta, all'angolo con via San Massimo) a disposizione di ragazzi normali che vogliano parlare con qualcuno delle loro ansie e non trovano ascolto né in famiglia né a scuola. Il centro sarà aperto a giovani dai 13 ai 22 anni e assicurerà l'a¬ nonimato, senza schedature né cure di tipo sanitario. Secondo la psichiatra francese Frangoise Dolto (scomparsa nell'88), l'adolescenza è una seconda nascita, nella quale il bambino affronta il passaggio all'età adulta attraverso una «zona turbolenta che ciascuno vive in modo individuale». Dunque è un periodo che necessita di aiuto e di guida. Ora ci prova il Comune. L'assessore alla Gioventù, Antonello Angeleri, aveva annunciato nel giugno dello scorso anno di voler offrire questa opportunità ai giovani torinesi ed è riuscito in sei mesi a mettere insieme lo staff, coordinato dallo psichiatra adleriano Emanuele Bignamini e dalla psicologa Cinzia Verga. Il finanziamento di 260 milioni viene dal ministero agli Affari sociali e il costo è previsto intorno ai 200 milioni annui: «E' il primo centro di questo genere in Italia gestito da un Comune ha detto Angeleri presentando l'iniziativa - : tentiamo di accostarci all'adolescenza in maniera costruttiva, senza volerla ingabbiare». Secondo una ricerca dell'assessorato, svolta l'anno scorso presso l'istituto superiore «Gobetti Marchesini», il luogo di ritrovo preferito a quell'età sono i gruppi giovanili (46 % delle scelte), seguiti da palestre e impianti sportivi (33 %) e discoteche (20 %). Quanto poi alle persone di cui si fidano per confidarsi, su 10 adolescenti, sei indicano prima di tutti gli amici e soltanto due i genitori. Per riuscire a catturare la loro attenzione l'istituzione si deve dunque trasformare in una sorta di «confessionale laico» aperto a tutti. Dice il dott. Bignamini: «Potranno venire in gruppo o da soli, senza filtri o altre formalità: offriamo loro alcuni colloqui, per aiutarli a ripensare i rapporti con i genitori, le loro scelte per il futuro, i problemi legati al corpo e alla sessua¬ lità, le amicizie con i coetanei». Un mattino alla settimana, il giovedì, il centro è aperto a genitori e insegnanti che richiedano una consulenza (tel. 812.66.37). Funzionerà? Dipende dal rapporto che i ragazzi riusciranno a costruire con lo staff di «Aria». Il rischio • già verificatosi in altre iniziative del genere - è che l'utenza normale venga espropriata dai giovani con gravi patologie psichiche, che non trovano altre strutture cui rivolgersi. E' quando ha ricordato la neuropsichiatra infantile Livia Di Cagno, seduta in prima fila alla presentazione, accanto al presidente del tribunale Paolo Vercellone (per molti anni magistrato minorile) e al procuratore della Repubblica per i minori, Grazia Calcagno. Vercellone, con una battuta, ha concluso: «Ci rivedremo in autunno, per una verifica». Gigi Padovani

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