Senza soccorsi per 5 ore
Senza soccorsi per 5 ore Con l'auto finisce fuori strada: rischia di morire dissanguato Senza soccorsi per 5 ore «Ho gridato ma non venivano mai» Per cinque ore, ferito e sanguinante, è rimasto riverso su un prato vicino alla statale per la Valle d'Aosta. La sua auto, distrutta nell'incidente, non ha attirato l'attenzione neppure di un automobilista. Così Marco Marangon, 22 anni, frazione San Germano di Borgofranco, ha rischiato di morire dissanguato e per le gravi lesioni riportate, mentre si trovava a pochi passi dalla trafficatissima statale che da Ivrea porta nel cuore della Vallèe. «Non venivano mai, ho gridato ma non venivano mai» continua a ripetere ai medici e ai parenti che si affollano attorno al suo letto nel reparto di chirurgia dell'ospedale di Ivrea. E rivive l'incidente come un incubo da cui non riesce ad uscire. Si dispera: «C'era un muro. Ho frenato, ma c'era il muro». Di più non riesce a dire, neppure ai genitori, Armando e Silvana. «Abbiamo preferito non insistere oltre - dice la madre -. Ricorda solo che l'incidente è successo verso le quattro». Marco, dallo scorso settembre cuoco a Cervinia, l'altra mattina stava tornando a casa dopo aver trascorso la serata in una discoteca di Aosta. L'incidente è accaduto alla periferia di Settimo Vittone, quando ormai si trovava a meno di tre chilometri da casa. La Panda ha sfondato un pezzo di guard-rail ed ha terminato la corsa in un prato. Il Marangon è stato sbalzato fuori dal mezzo. L'auto ha capottato. Distrutta. Sull'asfalto della statale sono rimasti frantumi di vetro e tracce vistosissime dell'incidente. Eppure nessuno si è fermato. «Non venivano mai, non venivano mai» ripete Marco mentre lo portano in sala operatoria. Rivive quelle cinque lunghe ore d'angoscia, passate a pregare che venisse qualcuno a prestargli aiuto. A gridare con tutto il fiato che aveva in gola nel tentativo di farsi sentire dalle macchine che rallentavano vicino al guardrail divelto. A piangere di dispe¬ razione prima che le forze gli venissero meno. «E' choccato, non si può pretendere che dica di più. Povero ragazzo, ha vissuto un'esperienza allucinante» dice il primario del pronto soccorso-Biagio Spaziarne. Le condizioni di Marco sono critiche. Si è fratturato alcune vertebre e il bacino; ha un fortissimo trauma cranico e uno all'addome. Oltre a numerose ferite in tutto il corpo. Quando, verso le nove di ieri mattina si è finalmente fermato un automobilista, Marco era ormai svenuto. L'allarme è scattato pochi minuti dopo e, meno di mezz'ora più tardi, il giovane era già in pronto soccorso. «Aveva il battito cardiaco ridotto al minimo. Era gelido, se non fosse stato per la sua tempra robusta non sarebbe sopravvissuto» ripete il primario del Dea, scandalizzato per quanto è successo a quel ragazzo. Armando e Silvana Marangon da ieri mattina non hanno più lasciato l'ospedale di Ivrea: «Dobbiamo stargli vicino - dicono -. Adesso ha bisogno di noi». Ma Marco neppure se ne rende conto di quel che accade attorno a lui. «Non venivano mai, non venivano mai» mormora come se stesse ancora vivendo quelle ore da incubo. Lodovico Potette Marco Marangon rientrava da Aosta, l'incidente a tre chilometri da casa
Persone citate: Lodovico Potette, Marangon, Marco Marangon, Silvana Marangon
Luoghi citati: Aosta, Ivrea, San Germano, Settimo Vittone, Valle D'aosta
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