Il Genoa fa un viaggio all'inferno di Roberto Beccantini

Il Genoa fa un viaggio all'inferno coppa uifa Il Genoa fa un viaggio all'inferno E i reds recuperano i cannonieri Rush e Barnes LIVERPOOL DAL NOSTRO INVIATO Qui è Anfield, caro Genoa, e qui bisogna saltare. Ci siamo. Su queste zolle consacrate al culto del football, hanno perso l'Inter di Herrera e la Juventus di Heriberto. Nessuna squadra vi ha più vinto, nelle coppe, dal 6 novembre 1973: l'ultima fu la Stella Rossa, e in precedenza vi erano riuscite soltanto Ferencvaros e Leeds United. L'indifferenza con la quale i liverpooliani hanno accolto il Grifone all'aeroporto, diventerà fra poco assordante clamore e soffo¬ cante passione. Tutti venduti i 38 mila biglietti, e questo nonostante la diretta tv. Dall'Italia, sono attesi 2500 tifosi. Partita a rischio, ma non più di 200 poliziotti. Basta un bengala per finire al fresco: lo tengano presente, i più esagitati. All'ora dello sbarco, il cielo è naturalmente grigio, la calma piatta e l'aria frizzante (dieci gradi). Forte del 2-0 dell'andata, siglato da un'acrobazia di Fiorin e da una bomba di Branco, il Genoa - albergo a Penny Lane, vedi Beatles - è invitato a non farsi schiacciare e, soprattutto, a non lasciarsi prendere la mano dalla leggenda di uno squadrone che tale non è più. Bagnoli ha ragione, quando dice: «Sento parlare di partita della vita, ma allora, se putacaso andremo avanti, che cos'altro inventerete?» E ancora: «L'Ajax di Cruyjff e il Liverpool dei tempi d'oro sono le squadre che, dal '70 a oggi, più mi hanno colpito. Ma favorito, oggi, è il mio Genoa. Giocheremo come sappiamo. Senza paura: sempre che l'emozione di essere qui, in un tempio del calcio, non ci blocchi proprio sul più bello». Rispetto a Marassi, Souness recupera Whelan, Barnes e Rush. Fuori Houghton, Moelby e Walters. Fra i pali, confermato Hooper. Grobbelar ancora in tribuna, nessun portiere in panchina. Branco, scortato dal procuratore Branchini, cerca di darsi un tono: «Ragazzi, mica è la guerra del golfo». Capitan Signorini batte lo stesso tasto: «Siamo a Liverpool, e non in quelle zone del nostro meridione dove minacciano e inseguono gli arbitri». Spinelli, il presidente, arriverà oggi. Con la squadra ha viaggiato una volta sola, a Oviedo: e il Genoa perse. Porta male. Questo il suo saluto: «Forza, c'è un sogno da coronare. Abbiamo i mezzi per eliminare il Liverpool. Sto lavorando per un Genoa sempre più competitivo: chi parte, sarà adeguatamente rimpiazzato». La rifinitura serale ad Anfield aiuta, se non altro, a sbriciolare le suggestioni più granitiche legate allo stadio. Occhio, piuttosto, agli ammoniti: sono sette - Cecchini, Caricola, Branco, Bortolazzi, Signorini, Aguilera, Ruotolo -, al prossimo giallo scatta la squalifica. Ian Rush, ex Juventus, tre menischi kaputt, l'ultimo il 5 marzo, guida la carica dei rossi: «Vero, il Liverpool non è più quello di una volta, ma neppure le squadre italiane lo sono. Adesso, grazie a Dio, non fanno più catenaccio. La Juve? Sbagliai a credere che fosse il Liverpool d'Italia. Sbagliai a pensare troppo agli altri, e troppo poco a me stesso. Da voi tornerei, anche subito, ma non più in una squadretta. La foto di Bruno in sede? Pasquale è un amico, giocava con me nella Juve, ma mi ha già detto di non illudermi: se facciamo fuori il Genoa, e poi becchiamo il Toro, mi picchiere serenamente». Nicol, scozzese, scenderà in campo malgrado un principio di ernia inguinale. Operazione a fine maggio, niente Europei. Chiunque giochi fra Collovati e Caricola e fra Fiorin e Onorati, sarà un Genoa fiero e pungente. Braglia, il portiere, si prepari a una notte memorabile: a Genova venne risparmiato, gli inglesi non tirarono mai in porta. Armadi di carne sono pronti a investirlo sui corner e sulle punizioni: «Userò molto i pugni», dice lui, serafico. Il Liverpool chiede aiuto agli irriducibili del Kop, il cuore pulsante dell'arena. La città è morta da un pezzo, la squadra no, è solo ferita. Whelan, Rush e Barnes sono reduci da un totale di ben sette interventi chirurgici. Whelan, irlandese, è il Falcao della Mersey, Barnes il fantasista, Rush l'ultimo dei predatori. Arbitra un belga misterioso, Van den Wyngaert, si comincia alle 20,10. Aguilera e Skuhravy: se non ora, quando? Roberto Beccantini

Luoghi citati: Genova, Italia, Liverpool