E il vescovo assumerà l'addetto stampa
E il vescovo assumerà l'addetto stampa «Per una ve^a comunicazione fra Chiesa e società ricorrete anche a professionisti non cattolici» E il vescovo assumerà l'addetto stampa Ecco i consigli della Santa Sede per i rapporti con i mass media CITTA' DEL VATICANO. E adesso la Chiesa vara la «teologia della comunicazione»: ieri in Vaticano è stata presentata un'Istruzione pastorale, frutto del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, il «ministero della stampa» della Santa Sede. Uno svelto libretto di 36 pagine, in cui considerazioni storiche, sociali e religiose si alternano a consigli pratici per vescovi e conferenze episcopali. «Aetatis Novae» - questo è il titolo del documento - denuncia 10 strapotere del profitto e degli interessi pubblicitari nel mondo dei mass media; ma invita la Chiesa a non sottovalutare più 11 ruolo dei mezzi di informazio¬ ne. E di imparare a gestirli. Per questo in tutto il mondo la Chiesa, se segue i suggerimenti dell'Istruzione, assumerà «press agent». Le diocesi e le conferenze di vescovi dovrebbero «organizzare degli uffici di P.R. per rendere possibile una vera comunicazione tra la Chiesa e la comunità». Non solo: può essere che ad occuparsi delle «pubbliche relazioni» della Chiesa vengano chiamate persone non di fede cattolica. Uno dei consigli, raccomanda ai vescovi di ricorrere alla «collaborazione di professionisti che lavorano nei media secolari». Il documento è firmato da due specialisti - in talare - del¬ l'informazione: l'arcivescovo John P. Foley, presidente del Pontificio Consiglio, che curava molti anni fa le P.R. della Conferenza episcopale Usa, é il segretario, mons. Pierfranco Pastore, a lungo vicedirettore della Sala Stampa vaticana. Entrambi propongono che la nuova era della teologia comunicativa della Chiesa non si limiti alle pierre, ma si allarghi (con il coinvolgimento di scrittori, registi e sceneggiatori) a «pubblicazioni e programmi radio-tv di qualità eccellente, tali da rendere visibile il messaggio del Vangelo». La Chiesa dovrà seguire alcune norme etiche, nel rapporto con i media, evitando bugie e trattamenti privilegiati: «E' necessario che i responsabili rispondano con buona volontà e prudenza alle domande dei media, cercando di stabilire, anche con quelli che non condividono la nostra fede, rapporti di fiducia e rispetto, fondati sui valori comuni». E all'interno? Sono «un diritto» informazione e dialogo fra le varie parti della Chiesa, «uno scambio onesto e rispettoso». In caso di disaccordo, però, la decisione ultima spetta al vescovo, e l'altra parte non deve ricorrere a «una pressione sull'opinione pubblica». Marco Tosatiti
Persone citate: John P. Foley, Pierfranco Pastore
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano
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