Scandalo Rourke è amico del Padrino

Scandalo, Rourke è amico del Padrino Il protagonista di «9 settimane e mezzo»: «E' generoso e intelligente, mi ha aiutato nel lavoro» Scandalo, Rourke è amico del Padrino L'attore va in tribunale per rendere omaggio al bossJohn Gotti WASHINGTON. Mickey Rourke amico per la pelle di John Gotti. Questa, almeno, è l'impressione che tutti hanno avuto l'altro giorno quando la star si è presentata, all'improvviso, nell'aula del tribunale di Brooklyn, dove è in corso il processo al presunto capo di Cosa Nostra di New York. L'attore, in doppiopetto e capelli raccolti in un codino, si è fatto largo tra la gente e, prima di prendere posto su una delle panche per il pubblico, ha salutato con la mano destra il boss. Gotti, dal banco degli imputati, ha subito ricambiato il saluto con affettuosa allegria. «Siamo amici - ha poi spiegato Rourke -. Passavo da queste parti e ho pensato di fare un salto dentro». «John - ha continuato - è un uomo molto intelligente... Vedete, io faccio spesso personaggi, diciamo così, metropolitani e John in questa roba qui è un professore, ne sa un sacco». «E' stato generosissimo del suo tempo con me - ha raccontato grato - aiutandomi alla grande nel mio lavoro». Prima di fare queste dichiarazioni ai cronisti, una volta uscito dall'aula, Mickey si era avvicinato ai «familiari» di Gotti, scambiando un tenero doppio bacio sulla guancia con John D'Amico, noto come un colonnello del «clan» Gambino, e con Carlo Vaccarezza. Tutto questo non significa necessariamente che Rourke sia un ammiratore o, tantomeno, un affiliato del potente clan Gambino. Ma è probabile che anche l'interprete di «Barfly» e di «Angel Heart» subisca quel fascino per la mafia americana che storicamente ha sempre attratto il mondo del cinema, da Frank Sinatra a Robert De Niro. Paola Passarini A PAGINA 12

Luoghi citati: New York