Alla tivù francese va in onda il terrore di Gabriella Bosco

Alla tivù francese va in onda il terrore Choc durante la trasmissione culturale di Pivot su Antenne 2, sconvolti ospiti e telespettatóri Alla tivù francese va in onda il terrore Pazzo minaccia di suicidarsi in diretta con un coltello, fermato PARIGI NOSTRO SERVIZIO Brandiva un gran coltellaccio e minacciava di uccidersi o, a scelta, di fare una strage tra gli invitati di Bernard Pivot, se non gli veniva data facoltà di parola. Thriller in diretta, domenica sera, a «Bouillon de culture». La puntata della nuova trasmissione tv di Pivot era iniziata da una decina di minuti quando, verso le 23, un individuo si è di colpo catapultato in mezzo allo studio con aria forsennata, tenendosi il coltello puntato contro lo stomaco. Sui quarant'anni, in sobrio e anonimo completo grigio, era stato fino a quel momento tranquillamente seduto tra il pubblico. Inveiva contro il settarismo televisivo e diceva di voler sequestrare la trasmissione per informare sugli orrori della riforma sull'insegnamento. Mentre Pivot sbiancava, e con lui i suoi invitati (tra gli altri, lo scrittore Michel Tournier e il regista Andrej Konchalovsky), l'uomo si rivoltava contro un addetto alla sorveglianza che tentava di immobilizzarlo. Fendendo l'aria con l'arma, urlava insulti contro il ministro dell'Educazione Lionel Jospin. «Vi occupate degli studenti che protestano solo quando nelle manifestazioni ne muore uno. Volete il morto? Lo avrete», e tornava a mimare il finto harakiri dopo essersi buttato in ginocchio davanti alle telecamere. Riacquistato il controllo di sé, Pivot gli offriva due minuti per esprimersi e tentava la via del ragionamento: «La vita umana è un bene troppo prezioso, si controlli, non faccia così». Ma l'individuo persisteva a impazzare, esigeva l'intera trasmissione. Pivot allora, con savoir faire da conduttore sperimentato alzava a tre minuti l'offerta ma insieme lo avvertiva di quel che sarebbe successo di lì a poco se non si fosse accontentato: i responsabili di Antenne 2 avrebbero oscurato lo schermo. E così - per via indiretta - suggeriva il da farsi alla direzione. Per pochi attimi le immagini sono svanite. Alla ripresa Pivot gli parlava ancora cercando di coprire le sue invettive, ma il folle era ormai fuori scena, evidentemente trascinato via a forza durante la breve interruzione. Con estrema naturalezza, Pivot è tornato poi al tema della puntata, le meraviglie dell'occhio umano attraverso la pittura e la fotografia - azzardando un'inventiva transizione. Ma gli invitati sono rimasti per un'altra decina di minuti pallidi e muti. «Reality-show» diverso dai soliti, ha però sconcertato anche per la totale assenza di commenti da parte degli intellettuali ospiti della trasmissione. Il telespettatore da casa, che si è sentito aggredito da quel coltello tanto quanto i presenti in studio, non ha avuto dopo il benché minimo conforto. Con ogni probabilità, la performance del furioso individuo nulla aveva a che fare con la riforma dell'insegnamento. Ma è vero che in questi giorni l'argomento suscita accorate polemiche, da parte ad esempio dell'eminente accademica Jacqueline de Romilly che insorge - lei davvero e civilmente - contro la proposta di abolizione del greco e del latino in ogni tipo di scuola. A «Bouillon de culture» nessuno ha detto nulla in nessun senso, certo non per mancanza di spunti. Gabriella Bosco

Persone citate: Andrej Konchalovsky, Bernard Pivot, Jacqueline De Romilly, Lionel Jospin, Michel Tournier, Pivot

Luoghi citati: Parigi