Taurianova catturati i killer del venerdì di sangue e paura
Taurianova, catturati i killer del venerdì di sangue e paura Cinque morti in 24 ore. Indagini anche ad Aosta e Genova Taurianova, catturati i killer del venerdì di sangue e paura REGGIO CALABRIA. Blitz contro le cosche calabresi, che hanno insanguinato Taurianova in una crudele faida. Diciotto persone sono state arrestate in un'operazione che ha interessato la Calabria, Genova e Aosta. Il personaggio di spicco è Marcello Viola: a Taurianova era invidiato per la sua eleganza, per la passione per le automobili di grossa cilindrata, per il fascino ed anche per i successi conseguiti nello studio (laurea in Biologia e a un passo da quella in Medicina). Ma Marcello Viola, 33 anni, bello, giovane, ricco ed invidiato, per la magistratura di Palmi era soprattutto colui che aveva raccolto l'eredità del suocero, uno dei morti assassinati della «strage di Taurianova», del maggio dello scorso anno, assumendo con essa la guida della cosca Giovinazzo, una delle più aggressive della città. Da ieri Marcello Viola e altri 17 sono in galera: grazie all'operazione, con la quale la magistratura di Palmi ritiene di avere inflitto un colpo decisivo alle cosche che hanno insanguinato, per anni, Taurianova, assurta nella primavera dello scorso anno a sinonimo di efferatezza. La fase più cruenta della faida cominciò nel maggio dello scorso anno. In un caldo pomeriggio, quando Rocco Zagari, 59 anni, ex consigliere comunale democristiano, suocero di Viola, entrò in un salone da barbiere. I convenevoli di sempre, la solita sequenza di frasi fatte e, mentre sul volto di Zagari scorreva il rasoio, fece irruzione un killer che gli sparò con una lupara, inchiodandolo alla seggiola, novello Albert Anastasia. Poco meno di 24 ore dopo la faida andò allo zenith, con la sanguinosa risposta dei Giovinazzo. Prima cadde vittima Francesco Sorrento, 29 anni. Poi i killer massacrarono i fratelli Giovanni e Giuseppe Grimaldi, 61 anni il primo e 59 il secondo, commercianti. Gli assassini si accanirono soprattutto con Giuseppe Grimaldi al quale una mannaia, finendo il lavoro cominciato da una scarica di pallettoni, spiccò dal busto la testa fatta poi bersaglio del beffardo tiro a segno dei killer. Ancora un giorno ed un altro commerciante, Rocco La Ficara, 36 anni, incensurato, allungò la serie delle vittime. E fu solo un caso se due giorni dopo i due figli (uno dei quali, Vincenzo, 19 anni, figura tra gli arrestati dell'operazione odierna) e la moglie di Giuseppe Grimaldi non fecero la fine del congiunto, quando due sconosciuti, travestiti da carabinieri, fecero irruzione nella loro casa sparando all'impazzata. Poche ore dopo la sanguinosa catena di vendette, scatenata dai Giovinazzo-Viola e che di fatto sbaragliò la cosca rivale degli Asciutto-La Ficara-Neri Alampi, Taurianova divenne una città militarizzata, con decine di carabinieri e poliziotti a presidiarla per evitare nuove esplosioni di violenza. Gli stessi possibili «bersagli» preferirono cambiare aria, come fece spesso per brevi periodi lo stesso Marcello Viola, da tutti indicato come l'unico che, per intelligenza e carisma (di lui già tre anni fa si occupò l'Alto commissariato per la lotta alla mafia) potesse assumere lo scettro di comando della «famiglia». Ma chi cerca vendetta sa essere paziente, così a giugno un altro dei rivali, veri o presunti, dei Giovinazzo, cadde ucciso. Fu Gaetano Neri, assassinato ad Aosta (in Valle si è sviluppata un'altra tranche dell'inchiesta, con il procuratore della Repubblica Schiavone, ieri in Calabria, a lavorare di concerto con i suoi colleghi di Palmi) da killers venuti dalla Calabria o forse dalla Liguria, una zona dove le «famiglie» sono numerose ed attive e dove ieri sono state arrestate cinque persone. E da Aosta era già pronta una spedizione di vendetta contro i Giovinazzo. Gli inquirenti sono comunque certi che l'operazione di ieri ha evitato un'altra strage. Diego Minuti
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