Una lunga galleria da Lingotto a Stura di Giampiero Paviolo

Una lunga galleria da Lingotto a Stura Si aprono i cantieri del passante ferroviario Una lunga galleria da Lingotto a Stura C'è il sole, fuori. Ma qui, sotto corso De Nicola, tira aria gelida. Eppure siamo ancora in alto rispetto alle profondità che il «passante ferroviario» dovrà raggiungere: «Andremo sotto di 24 metri» ci conferma Alessandro Macchi, responsabile tecnico dei lavori. Eccolo, il passante, una delle grandi opere che cambieranno e sconvolgeranno questa città. Un lungo tunnel dal Lingotto a Porta Susa (primo lotto), e poi fino a Stura. Oltre 500 miliardi per questo primo tratto di 4 chilometri e mezzo, quasi 30 milioni da spendere per ognuno dei 1700 giorni entro i quali il consorzio eli imprese Recchi (capofila), Cis, Ccpl, Fiat engeenering dovrebbe concludere l'opera. Si scaveranno 900 mila metri cubi di materiale, saranno impiegate 4300 tonnellate di ferro e 350 mila metri cubi di calcestruzzo. Alla fine; tra corso Turati e Porta Susa i binari saranno sei, disposti sui due piani della galleria: linea lenta (quella che oggi corre in superficie) e veloce (per Milano e Trieste) al primo piano; linea a percorrenza regionale, il vero e proprio passante, più in profondità. Siamo all'inaugurazione dei lavori. La seconda, perché la storia del passante ha già avuto un prologo in corso Re Umberto, corso Turati, via Rapallo. Trecento metri di scavo, 30 miliardi di spesa. Poi tutti a casa, operai e tecnici, in attesa che qualcuno trovasse i soldi per andare avan¬ ti. Tre anni persi, fino a quando Ferrovie e Comune hanno unito le forze: l'ente finanzia i lavori di sottosuolo, la città si occupa della copertura. Saremo in trecento, all'ingresso ci hanno regalato un caschetto bello e inutile, che fa tanto minatore. Discorsi del direttore delle Ferrovie, ingegner Barbera, del sindaco Cattaneo, dell'assessore Lerro. La Cattaneo chiede scusa ai cittadini: «Ci saranno disagi, sono inevitabili». I guai inizieranno presto: ad aprile saranno aperti i primi cantieri (all'altezza di corso De Nicola, largo Orbassano, via Rivalta, giardini Cefaionia). Corso De Nicola sarà chiuso tra via Pascoli e largo Orbassano; corso Mediterraneo (da corso Peschiera) non sarà percorribile verso Sud, con un paio di varchi. Gli uffici tecnici stanno completando un piano per attenuare i problemi. Ma non saranno rose e fiori. Lerro raccoglie i consigli che il «Conte verde» gli aveva dato giorni fa: «Intendiamo creare una rete di informazioni ben visibili agli automobilisti». E il dottor Paolo Anselmo ci accompagna a conoscere questa rete: «Vede quei cartelli luminosi? Li piazzeremo nei punti strategici per indicare i punti caldi e suggerire deviazioni: i messaggi li invieremo dal municipio». I cartelli sono alti 160 centimetri, larghi due metri e mezzo. All'inizio saranno pochi, alla fine 50. Spesa: due miliardi. Ecco l'immancabile filmino. Un treno immaginario ci conduce attraverso il passante, ci fa scoprire la nuova stazione di Zappata e incontrare quella, più lontana, di Rebaudengo, ricavata nella seconda tratta dell'opera. Sopra questo tunnel, la «copertura» pagata del Comune. Sulla copertura, ricorda l'assessore Galasso, «il grande asse di penetrazione urbano disegnato dal piano regolatore». Per chi dice «chissà se arriveremo a vedere tutto questo» ecco spuntare il cavalier Egidio Macchi. Era capo cantiere quando si concluse il trincerane della ferrovia, anno 1928. «Basta avere pazienza e si vede tutto» dice il cavaliere. Che però ha dovuto raggiungere i cento anni per togliersi la soddisfazione. Il cavalier Egidio è il padre dell'ingegner Alessandro Macchi, cioè del tecnico che, come abbiamo visto, guiderà i lavori. Aria gelida ma di festa, in corso De Nicola, con un trenino di cioccolata, e la passerella di hostess, assessori, candidati, ingegneri, giornalisti. Piero Tarizzo, sindacalista Cisl, ci prende da parte per ricordare che «sono indispensabili seri piani di sicurezza a tutela degli operai, è un lavoro importante, ma rischioso». Lo dice sottovoce, forse per non rannuvolare l'atmosfera. Tra pochi giorni sarà al tavolo delle trattative con i responsabili del consorzio. Allora sarà un'altra musica. Giampiero Paviolo L'inaugurazione dei lavori in corso De Nicola. Sotto, Egidio Macchi e il figlio Alessandro capicantiere nel 1928 e oggi

Luoghi citati: Cis, Milano, Trieste