Toro-Parma destino gemello

Toro-Parma, destino gemello I granata cercano di sfatare al «Delle Alpi» la regola del pari con gli emiliani Toro-Parma, destino gemello Cravero e Bresciani pronti per la Coppa TORINO. La gente si chiede se Toro e Parma, Gima e Pannala!, Borsano e Tanzi, continueranno oggi il viaggio a braccetto nel pianeta calcio. Risalito subito (il Toro) e rientrato dopo un lunghissimo limbo (il Parma) nella serie A '90-91 dopo due pareggi diretti in B (0-0 ed 1-1, reti di Ezio Rossi e Minotti), con i granata primi a +39 in differenza reti e gli emiliani quarti a +19, il gemellaggio è proseguito. Nella scorsa stagione in A, due pareggi in bianco e nel girone d'andata del torneo in corso, altro zero a zero. Marco Osio, 28 anni compiuti il 13 gennaio, tre stagioni in granata e già cinque nel Parma, cerca di spiegare questo equilibrio ad oltranza: «Il fatto è che noi e loro abbiamo un reciproco rispetto. Diciamo considerazione. Magari paura. Sappiamo di essere due squadre diverse ma valide. Noi abbiamo più gioco, offriamo più spettacolo. Il Toro è più concreto e pratico, ha uomini di classe e carisma, da Vazquez a Scifo. Per strade diverse ci sentiamo alla pari. Adesso siamo ancora allo stesso punto in classifica...». Diverse nel gioco ed uguali in punti. La radiografia di Marco Osio è perfetta, chiara. Emiliano Mondonico fa un passo più avanti: «Il quarto posto che ora dividiamo mi sta bene per fine stagione, ma non cambia il nostro atteggiamento per questa sfida. Vogliamo vincere, garantisco che daremo il massimo». Ma qual è il segreto di questo Parma provinciale che riscuote consensi e regge al vostro passo?. «Misteri non ce ne sono. Gli emiliani si allenano e vivono in una città senza tensioni, in un club che non può essere considerato provinciale. La squadra che ha alle spalle la Parmalat non deve essere situata nella periferia del calcio. E poi dalla B ad oggi il Parma è la società che ha svolto la miglior programmazione estiva. Sempre confermata l'ossatura con gli apporti logici. L'ultima campagna acquisti ha portato i cursori esterni Benarrivo e Di Chiara, due tasselli meditati». Mondonico non lo dice, ma sembra quasi lamenti (nelle idee, mai nelle parole) di non aver potuto scegliere secondo i gusti come ha fatto Nevio Scala. «Un allenatore eccezionale, che estrae il meglio dal suo gruppo e merita applausi». Osio interviene: «Il nostro gruppo è molto unito, è una chiave. Viviamo sereni perché Parma è una città non grande, mentre a Torino era diverso. Più tensioni, alimentate anche dal confronto con la Juventus. Quando si arrivava al derby la concentrazione era massima». Anche per Roberto Mussi, che ha vissuto a Parma (anche in C1 ) prima di arrivare a Torino via Milano, l'aria che si respira ha il suo peso. «Giocare nel Parma è il massimo per chi cerca strade più importanti. L'atmosfera aiuta a qualificarsi, il rapporto con i tifosi è aperto e sincero. Dopo, molto cambia. Il fatto di vivere in una città con due squadre è importante, ti impone confronti continui. Ricordo Parma con affetto, Milano come test, ma ora a Torino sento le massime sollecitazioni, anche la conquista del posto in squadra è importante». Tensioni, emozioni, rapporti umani e professionali, tutto si mischia in Torino-Parma oggi al Delle Alpi. Con il pepe della zona Uefa. La classifica mette le squadre alla pari, ma il Toro ha fra i suoi doveri la corsa in Coppa Uefa ed il Parma la sfida in Coppa Italia. I traguardi al- ternativi sono diversi. Scala dice: «La forma è buona, affrontiamo il Toro con il massimo rispetto, ma senza paure». Mondonico la giornataccia di Roma non l'ha ancora archiviata: «Mancheranno Cravero e Bresciani, ma non ci sono difficoltà per mandare in campo una squadra valida. I problemi sono solo nella testa dei giocatori. Perché se andiamo in campo pensando alla Coppa rischiamo grosso contro il Parma». Ma lui alla gara per l'Uefa di giovedì prossimo ci pensa: «Lo dico sin d'ora, tanto per essere chiari. Se affronteremo il ritorno pensando al due a zero di Copenaghen il turno lo passeranno loro». Tra i granata, oggi, Benedetti giocherà il secondo tempo. Cravero (ieri buon allenamento pur senza forzare) e Bresciani (a riposo dopo la distorsione di venerdì alla caviglia) saltano un turno di campionato ma saranno pronti per il giovedì di Coppa. Lentini affronta una nuova fase di cure (infiltrazioni) aspettando la fine del campionato per curare l'ernia. Mondonico chiede intanto la massima concentrazione. La serenità che può sfoggiare il collega Scala lo allarma non poco. ' Bruno Perucca