Vinili: un derby vero con l'Europa di scori

Vinili: un derby vero con l'Europa di scori L'attaccante sampdoriano svela i retroscena della partitissima di Genova Vinili: un derby vero con l'Europa di scori GENOVA DAL NOSTRO INVIATO E' un derby strano quello che Sampdoria e Genoa si apprestano a cavalcare fra i silenzi enigmatici di Mantovani a Bogliasco e i colpi di tacco di Spinelli a Pegli. E non solo perché introdotto, a sorpresa, da una lunga omelìa di Vialli. Strano per quel senso di abbandono, tutt'altro che vago, che circonda personaggioni del carisma di Boskov, Bagnoli, Eranio, Cerezo, Aguilera. Ma ancora più indecifrabile; perché mai così legato al domani dell'Europa, e così poco all'oggi del campionato. Le sagome di Anderlecht e Liverpool sono già lì che tramano, nell'ombra. D'accordo, a un derby non si comanda, però occhio: le coppe, specie a primavera, bruciano idi più. Bagnoli ammette che, sì, «questa vigilia non è come le altre». Boskov si finge Biancaneve: «A Genova si vive dal derby al derby, altro che patti non scritti». ' Ma ecco Vialli. Parla di tutti, e di tutto, a cominciare da quella sulfurea sensazione di pareggio che aleggia su Marassi: «Non ci voglio credere. Sarebbe come rifiutare la corte di una bella donna per paura di non essere all'altezza. Quando mai? E poi i 40 mila che verranno meritano rispetto. Genoa, Anderlecht: una cosa alla volta. Del resto, più ti rilassi, più rischi di farti male». Il colloquio procede a sbalzi. Gli argomenti s'intrecciano. Si parte da uno, si sconfina in un altro, salvo tornare al punto di partenza. Gli riportano, per esempio, una frase di Spinelli: Vialli è un onore per Genova. Luca non si scioglie. Anzi: «Chi parla bene davanti, lo fa per bilanciare il male che dice dietro». Si sente il simbolo della Sampdoria, ma anche di una diffusa anti-sampdorianità: «Ma se è vero che chi disprezza compera, i fischi che di solito mi rivolgono, e che a maggior ragione mi rivolgeranno fra poco, sono un segnale, preciso, di un profondo timore». Vialli ha le idee chiare. Sui tifosi: «A loro chiedo civiltà. Per fortuna, Samp-Genoa è sempre uno spettacolo, e per spettacolo non alludo esclusivamente alla coreografia». Sull'incidenza del derby: «E' la misura del benessere societario: quando è "solo" importante, significa che la stagione riserva altri sbocchi; quando invece è fondamentale, significa che hai perso tutto. Bene: se non sbaglio, Samp e Genoa hanno sempre un'Europa di scorta». Il futuro, adesso. Vialli punta dritto al nocciolo del problema: «Se Mantovani non ha nulla da dirmi, io non ho nulla da chiedergli. Sono sotto contratto sino al 1994. A volte, lo confesso, mi viene voglia di lasciare Genova, ma sono attimi: l'amore è sempre forte, per dare il massimo ho bisogno di star bene col cuore, e non soltanto con le gambe. Se indossassi un'altra maglia, non sarei più lo stesso». , I viallologi giurano sulla genuinità dell'assunto. Lo «zapping» dialettico, intanto, ci spinge verso l'Appello di Mosca: «L'ho visto. Non saprei dire se fosse prò Milan o contro la Juve. Di sicuro, non è stata una trasmissione di buon gusto. Come, peraltro, subito rilevato dagli editori». Restiamo in tema di Milan e Juve: di sinergie in sinergie, si profila una dittatura a due piazze: «In effetti, il rischio c'è. Milan e Juve hanno tutto. Piano, però, con il precipitare sentenze. Gli ultimi scudetti li hanno vinti, nell'ordine, Inter, Napoli e Samp». Vialli si professa «tiepido» paladino della zona: «Più che per gli schemi, tifo per il bel gioco». Quanto ai bombardamenti di Sacchi, se la cava così: «Fa allenamenti molto intensi ed è effettivamente uno che ti martella: ma poiché il tempo a disposizione è poco, e la carne al fuoco molta, non vedo alternative. Il prezzo che pago? Qualche piccolo acciacco». Coppe escluse, la Samp non perde da tredici giornate. Il Genoa, in compenso, è imbattuto da quattro derby. A Boskov mancheranno Lamia e Mannini, squalificati. Dario Bonetti libero e Pari su Aguilera, sarà vero? Bagnoli parcheggia Caricola in panchina. Vialli, che plaude all'orientamento Fifa di ammonire anche coloro che, alzando il braccio, tentano d'influenzare l'arbitro («giusto, come è giusto fare la guerra ai simulatori»), chiude con la vita di coppia. «Parlandomi di Skuhravy racconta -, un giorno Caricola mi disse: è il migliore elemento, dopo Platini, con il quale ho giocato. Non dubito. Ma noi abbiamo Vierchowod. Dio sa quanto ci mancherà mercoledì, con l'Anderlecht. Skuhravy e Aguilera sono diversi ma si integrano al bacio. Io e Mancio siamo abbastanza uguali ma ci intendiamo a occhi chiusi». Roberto Beccantini «Skuhravy? Dicono che sia efficace come Platini, ma contro Vierchowod non passerà» «Non credo agli elogi di Spinelli e resto alla Samp: non devo chiedere nulla a Mantovani» della partitissima di Genova Si incrocle spade per il dedi GenovVialli e Mancini sfidano la coppia rossobluSkuhravy e AguileI genoancon 20 rsopravandi sei goi due rivsampdor Si incrociano le spade per il derby di Genova: Vialli e Mancini sfidano la coppia rossoblu, Skuhravy e Aguilera. I genoani, con 20 reti, sopravanzano di sei gol i due rivali sampdoriani