«Insieme per vincere la sfida della qualità»

«Insieme per vincere la sfida della qualità» Proposta di Avolio a Lobianco e Gioia «Insieme per vincere la sfida della qualità» La Confcoltivatori punta all'unione delle organizzazioni professionali ROMA. Qualità e unità. Su questi due temi si gioca la sfida dell'agricoltura dei prossimi anni. E proprio sul secondo punto il consiglio nazionale della Confcoltivatori ha lanciato la proposta di una federazione unitaria. Perché? Risponde Massimo Bellotti, vicepresidente della Confederazione, che ha aperto i lavori del consiglio nazionale: «Il futuro dell'agricoltura è incentrato soprattutto sul binomio specializzazione e qualità. Può porsi oggi, in modo realistico e concreto, il tema del superamento delle vecchie distinzioni giuridiche ed ideologiche tra le diverse aziende e i loro rapporti di produzione. Ciò consente di avviare, attraverso una fase di collaborazione, la costruzione di una grande e nuova organizzazione professionale, unitaria ed autonoma, raccordo e riferimento di tutte le forze sociali e le forme organizzative che operano in agricoltura». Il primo passo, secondo la Confcoltivatori, sarà la costituzione di un comitato di «coordinamento e di intesa», come condizione per arrivare ad una federazione unitaria». Beilotti ha ricordato gli obiettivi del settore agricolo: la riforma della politica comunitaria, del credito agrario e dell'Amia e una nuova legge poliennale finanziaria di sostegno al settore. Durante i lavori del consiglio nazionale della Confcoltivatori è stato ampiamente radiografato il «pianeta agricoltura», sono stati discussi prospettive e problemi. Un esempio: un rapporto più stretto con il mercato pone l'esigenza di concentrare l'offerta. Su questo tema, in particolare è intervenuto il presidente della Confcoltivatori, Giuseppe Avolio, rilanciando il ruolo delle associazioni di produttori, che, «servirebbe - ha detto Avolio - per raggiungere questo obiettivo». «La linea della concentrazione dell'offerta - ha aggiunto Bellotti - comporta l'obbligo di riconsiderare e rilanciare il ruolo delle «associazioni di prodotto» come organismi per l'autoregolamentazione e la contrattazione dell'offerta. Occorre riaffermare, in parallelo al rilancio delle associazioni di prodotto, il ruolo decisivo e condizionante delle organizzazioni professionali, strutture orizzontali, cioè di rappresentanza complessiva del settore agricolo. Ma, come le associazioni di prodotto per Il presidente G seppe Avolio poter svolgere in modo efficace il loro ruolo debbono essere unitarie, almeno a livello di unione nazionale, così pure le organizzazioni professionali, per poter svolgere la loro funzione al meglio, devono tendere all'unità, favorendo, intanto, le possibili convergenze e intese per azioni comuni, secondo il motto valido nel presente: «distinti, ma uniti». E così si è tornati ad affrontare il tema dell'unità. In questo senso deve essere valutata la proposta di costituire un «Comitato di coordinamento e di intesa», condizione per passare ad una «federazione unitaria» tra le tre organizzazioni professionali più rappresentative: Confcoltivatori, la Coldiretti e la Confagricoltura. «L'unità interna alla Confcoltivatori - ha detto Bellotti si intreccia l'unità esterna con le altre organizzazioni agricole. Noi ci battiamo contro la selezione selvaggia delle imprese impegnate nella competizione sul mercato. Abbiamo precisato che la dimensione non può essere il solo parametro valido per stabilire le caratteristiche essenziali per la efficienza e la competitività. Ciò che è decisivo non è la ragione sociale o giuridica dell'impresa, ma la sua capacità di combinare al meglio i fattori della produzione. Dobbiamo agire in coerenza. La denominazione che sceglie o privilegia il coltivatore in contrapposizione o a preferenza di altri soggetti, è una contraddizione che deve essere risolta. La nostra organizzazione, perciò, protesa a raggiungere il traguardo di una sola organizzazione indicato dalla "Costituente" del 1977, deve operare con coerenza e urgenza per abbattere ogni possibile ostacolo al proprio interno, anche nominalistico, che può rendere più ardua la strada dell'unità». Perciò è stato proposto di sottoporre al quinto Congresso la decisione di modificare il nome dell'organizzazione in Confederazione italiana degli agricoltori, Confagricoltori. «In definitiva - è stato detto durante il Consiglio - l'agricoltura si trova di fronte ad una realtà nuova che mette in discussione il suo ruolo e le sue imprese. Per non soccombere, occorre un impegno forte a costruire, in tempi ravvicinati, le necessarie condizioni: condizioni produttive e condizioni organizzative». Luigi Sugiiano Il presidente Giuseppe Avolio

Persone citate: Avolio, Bellotti, Gioia, Giuseppe Avolio, Lobianco, Massimo Bellotti

Luoghi citati: Roma