l'America nei nostri campi di V. Cor.

l'America nei nostri campi l'America nei nostri campi Una mostra su animali e piante che hanno cambiato l'agricoltura VERONA. Cristoforo Colombo, cinquecento anni fa, e soprattutto, dopo di lui i conquistadores cercavano nel Nuovo Mondo oro e argento. Il tempo ha però dimostrato che i carichi più preziosi che le navi spagnole abbiano portato in patria dall'America erano sementi e piantine scoperte da botanici più o meno improvvisati. Le coltivazioni americane si sono imposte nel Vecchio Continente rivoluzionando la dieta della gente (dando spesso soluzioni insperate alla fame secolare, basti pensare alla patata o al mais) e la produzione agricola. Se la scoperta dell'America è stata una svolta epocale che ha segnato il passaggio dal Medioevo all'Età moderna per l'agricoltura europea si è trattato di una vera e propria rivoluzione. E' per questo che non ci poteva essere miglior palcoscenico della Fieragricola per il debutto della mosta «Animali e piante dalle Americhe all'Europa», che rimarrà a Verona fino all'8 aprile, prima di essere trasferita a Genova, dove sarà aperta per tutta la durata della celebrazione del cinquecente- nano. Per rendersi conto di quale contributo abbiano dato le terre d'oltreoceano alla nostra agricoltura basta scorrere la lista dei più importanti prodotti agricoli di cui siamo debitori a Colombo e, soprattutto, agli Indios d'America: mais, girasole, pomodoro, patata, melanzana, cetriolo, peperoncino, avocado, ananas, fico d'india, more, fragole, tabacco, cacao. Molte di queste colture si sono sviluppate sul suolo italiano e ancora oggi costituiscono una parte fondamentale o addirittura prioritaria della produzione agricola nazionale. La mostra è suddivisa in 18 settori che illustrano tutte le conseguenze della scoperta dell'America sulla flora e sulla fauna dell'Europa. A rendere vivo e di maggior suggestione l'ambiente sono state realizzate «isole» espositive dove sono documentate la storia e l'evoluzione, nel Nuovo e Vecchio Mondo, degli animali e delle piante che hanno varcato l'Atlantico in questi cinquecento anni. [v. cor.]

Persone citate: Cristoforo Colombo, Vecchio Mondo