Quel Benno è ciccione e noioso

Quel Benno è ciccione e noioso Allojuvarra Quel Benno è ciccione e noioso TORINO. E' difficile amare uno spettacolo come «La trasfigurazione di Benno il ciccione», in scena fino ad oggi allo Juvarra. Non perché sia scombinato, mal diretto e peggio recitato, ma perché la sua materia sgradevole, la patologia della fame spinta fino all'autofagia, provocano nello spettatore un moto di ripulsa che si sovrappone agli spunti anche felici dell'azione. Il drammaturgo italo-americano Albert Innaurato ha immaginato una storia per così dire esemplare: la fame inappagabile di Benno e tutto ciò che accade, o forse è accaduto, intorno a lui, l'infanzia ricordata e sognata nella quale appaiono un nonno che concupisce una navigata ragazzina, i compagni di gioco che, oltre a deridere il grassone, lo utilizzano come strumento erotico. Benno traversa angelicamente le proprie memorie fino a dar corpo al massimo dei delirii, mangiare se stesso. Vicenda estrema, che il regista Valter Malosti affronta con gli strumenti poco ironici dell'iperrealismo, anche là dove il testo sconfina nel patologico e nel pornografico. Sapete bene che la letteratura pornografica è fra le più noiose, la ripetitività delle situazioni le toglie salutarmente ogni prurigine. Per l'implacabile ripetitività degli eccessi e per l'accumulo delle provocazioni, anche «Benno il ciccione» si fa alla lunga noioso. E si perderebbe in una semplice parata di lepidezze, se non ci fossero due eccellenti attori: la giovane e fresca Elena Bibolotti e, soprattutto, Antonino Iuorio. Debordante nel corpo e soave nel sorriso, Iuorio ha lavorato con Mario Alartone e Antonio Neiwiller, ha preso parte a «Besucher» e «Gli ultimi giorni dell'umanità» di Ronconi. E' un attore che qui tocca momenti di vero virtuosismo. Il suo adultobambino si sdoppia negli altri personaggi del dramma e, insieme, li riconduce al proprio corpo enorme e alla propria mente piccola. Iuorio corre, salta, si cruccia nel ricordo di un gelato negato, si accende nel piacere gastronomico e in quello carnale. Meritati applausi. [o. g.) I

Persone citate: Albert Innaurato, Antonino Iuorio, Antonio Neiwiller, Elena Bibolotti, Iuorio, Juvarra, Mario Alartone, Ronconi, Valter Malosti

Luoghi citati: Torino