«Gli obiettori? Smidollati»
«Gli obiettori? Smidollati» Polemica a Vercelli per una frase attribuita al generale Angioni «Gli obiettori? Smidollati» // settimanale della diocesi accusa Il militare precisa: non hanno capito VERCELLI. La polemica è di quelle forti. Il settimanale dell'Arcidiocesi di Vercelli, «L'Eusebiano», accusa il generale Franco Angioni di aver infangato gli obiettori di coscienza («ipocriti e imboscati» li avrebbe definiti), ma il comandante del Terzo Corpo d'Armata ribatte: non è assolutamente vero, chi ha scritto quell'articolo o non c'era, o ha capito male. Oggetto della discordia un «intermeeting» organizzato dal Soroptimist in un ristorante di Carisio: ospite il generale Angioni che deve parlare della nuova situazione politico-militare in Europa. Sala affollata, duecento persone, tutte le autorità della provincia, compreso l'arcivescovo, Tarcisio Bertone. Da sette mesi a Vercelli, monsignor Bertone è stato rettore dell'Università salesiana e collaboratore nell'estensione del nuovo Codice delle leggi della Chiesa. Tutto fila liscio fino a oltre la mezzanotte, quando qualcuno chiede al generale Angioni un suo parere sull'obiezione di coscienza. Dopo la risposta del generale, molto articolata, la serata si chiude. Nell'accomiatarsi da Angioni, monsignor Bertone gli dice che avrebbe voluto replicare all'ultima parte dell'intervento, ma è troppo tardi. Passano due settimane. Il giornale cattolico di Vercelli esce con tre-quarti di pagina dedicati all'avvenimento. Nell'ar¬ ticolo, Angioni viene messo sotto accusa, in particolare per avere duramente criticato la nuova legge sull'obiezione di coscienza e gli obiettori stessi. Se l'arcivescovo non ha scritto di persona quell'articolo, senz'altro l'ha approvato. Difatti, monsignor Bertone non ha alcun problema a riconoscerlo: «Mi è spiaciuto sentire quelle parole di Angioni che, tra l'altro, è una persona che ammiro e rispetto». Secondo «l'Eusebiano», l'eroe di Beirut avrebbe diviso in modo manicheo soldati e obiettori, quasi che questi ultimi fossero «ipocriti e imboscati». Inoltre, sempre secondo il settimanale della Curia, il comandante della missione di pace in Libano avrebbe criticato in modo pesante la nuova legge sull'obiezione di coscienza. Il generale Angioni cade dalle nuvole. «Non ho mai pronunciato quelle frasi contro i giovani obiettori di coscienza e non mi( sono mai sognato di dire che la nuova legge è un "mostro giuridico". Ho invece detto che ci sono alcuni punti da chiarire, ma ho ribadito che l'obiezione di coscienza è una conquista per una società industrializzata avanzata». Continua il generale Angioni: «Mi sono permesso di dire, precisando che era a titolo puramente personale, che è molto difficile giudicare l'onestà o la non onestà di una dichiarazione di coscienza, e ho quindi detto che l'obiezione va accettata, pur tenendo conto che qualcuno può giovarsene per imbrogliare». Il generale Angioni ritiene quindi che non ci sia alcun contrasto tra le autorità militari e gli obiettori. Dice: «E' sciocco ritenere che i militari siano contro coloro che vogliono svolgere il servizio civile, per la semplice ragione che i soldati non desiderano avere gli obiettori nei loro ranghi. Ecco perchè è assurdo pensare che io mi sia scagliato contro gli obiettori. Anzi, io sono felicissimo che si dichiarino tali e che non svolgano il servizio di leva: sarebbero un fattore di disturbo per la capacità operativa». Le precisazioni di Angioni tranquillizzano monsignor Bertone che, però, a sua volta non smentisce nulla di quanto pubblicato sull'«Eusebiano». Tuttavia, aggiunge: «Sono molto contento che le dichiarazioni ufficiali di un uomo come Angioni siano in gran parte in sintonia con quanto pensa la Chiesa sull'obiezione di coscienza. Coloro che hanno scelto il servizio civile devono essere messi nelle condizioni di svolgere una funzione sociale altrettanto importante di quella dei militari e delle forze dell'ordine». Enrico De Maria Il generale Franco Angioni comandante del Terzo corpo d'armata: l'obiezione di coscienza è una conquista civile Il vescovo di Vercelli Tarcisio Bertone, salesiano
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