«Pronto? Come sei nudo?»

«Pronto? Come sei nudo?» Un maniaco molesta da mesi per telefono bambini e ragazzi «Pronto? Come sei nudo?» Registrata la sua voce, identificate tutte le zone e cabine da dove chiama Già trecento vittime, per le famiglie «è un incubo». Arresto imminente? Le telefonate arrivano a tutte le ore del giorno: «C'è Marco? Sono un suo amico». L'anonimo, tra sussurri e lamenti, fa proposte oscene ai ragazzi, quasi sempre minori, dai 14 ai 17 anni, ma in alcuni casi anche di 8 o 9. Spesso anche parole di minaccia. Molte famiglie hanno presentato denuncia: «E' terribile, nostro figlio è sconvolto». Da mesi carabinieri e polizia danno la caccia a questo maniaco. C'è la sua voce, su tre nastri dove sono registrate alcune telefonate: e dalla voce si pensa abbia 30-35 anni. C'è una mappa delle zone dove ha telefonato: a Torino (Madonna di Campagna, S. Paolo, Barriera Milano) in cintura (Collegno, Grugliasco, Rivoli, Moncaheri, Nichelino). Si sa che spesso usa cabine pubbliche (in corso Cairoli, via Cavour, via della Rocca). «E' un incubo», racconta Maria C, mamma di Francesco, 15 anni. Sfogliando le denunce, c'è la storia di questi incubi che legano nella paura centinaia di famiglie. Marzo 1991, Collegno. Squilla il telefono in casa di Fa¬ brizio, 15 anni. «Ho visto la tua inserzione. Cerchi un lavoro, cosa sai fare? Bene, bravo, potresti essermi utile, ti richiamerò». Due giorni dopo: «Ciao Fabrizio, sì potrei assumerti, ma voglio vedere una tua foto...». E di seguito tante oscenità. Fabrizio ha raccontato tutto ai genitori, insieme hanno presentato denuncia. Il ragazzo: «Avevo messo un annuncio su un settimanale, c'era anche il mio indirizzo». Giugno '91. Seconda telefonata, ad Antonio, 16 anni, che abita a Barriera Milano: «Ho avuto il tuo nome da un amico, so che cerchi lavoro, ti voglio conoscere, mandami una tua foto nudo...». Poi un nome e un indirizzo. E tante oscenità. Pochi giorni: altra chiamata, ancora sconcezze. La famiglia presenta denuncia in commissariato: «Sappiamo come si chiama, ci ha dato il suo recapito». Il nome e l'indirizzo lasciato dal maniaco porta gli inquirenti ad un palazzo del centro, una strada adiacente via Mazzini. I primi sospetti sono su un inquilino, poi si scopre che è totalmente estra¬ neo al fatto. Una falsa pista. Passano i mesi. Ancora telefonate, ancora denunce, alcune decine. A qualcuno sono anche arrivate foto pornografiche: «E' una cosa orrenda, abbiamo paura, potrebbe aggredire i nostri figli». Una mammà dice: «Ha anche infastidito all'apparecchio il mio bambino che ha sette anni». I magistrati collegano i vari episodi, invitano carabinieri e polizia a collaborare. Da mesi si confrontano tutte le denunce. Ci sono molte analogie: stessa la persona che telefona, quasi tutti i ragazzi hanno fatto pubblicare inserzioni su settimanali e giornali locali per cercare lavoro. Grazie ad alcune intercettazioni si sono, in parte, ricostruiti i movimenti del maniaco. Ma soprattutto si conosce la sua voce. Per gli inquirenti sarebbero 300 i ragazzi avvicinati dal maniaco. L'ultima telefonata (denunciata) è di pochi giorni fa. La polizia è convinta di averlo individuato, il suo fermo sarebbe imminente. Ezio Mascari no

Persone citate: Ezio Mascari, Maria C

Luoghi citati: Collegno, Grugliasco, Milano, Rivoli, Torino