Lo sport diventa videogame di Gian Paolo Ormezzano

Lo sport diventa videogame Mentre il calcio studia nuove regole, tante altre discipline hanno già puntato allo spettacolo sulla spinta delle esigenze televisive Lo sport diventa videogame SONO i giorni del calcio che vaticina cambiamenti delle sue regole, per darsi più spettacolo. Il calcio lo fa per sé, più che che per la tivù che del calcio ha bisogno e che invece propone o impone a tanto altro sport i modi di essere, di cambiare, all'insegna dello show in pollici obbligatorio, concentrato, agile, tutto ad alto livello. All'insegna di questo nuovo comandamento la ginnastica intende lanciare, già ai Giochi '96, i campionati di specialità: e cioè il superspecialista del corpo libero, mai impegnato nelle grandi manifestazioni perché la sua nazione è incapace di qualificarsi, fa la sua gara, e solo quella, dove mostra cose straordinarie, mai viste prima: con il rischio del circense,ma la garanzia dello show altissimo. La ginnastica, che sta vivendo un lancio spettacolare in Italia e all'estero (un convegno a Milano ha dato il via al nuovo corso, voluto dal presidente federale Grandi, che è in lizza per la presidenza mondiale), è sport di grandi fasti periodici alla tivù, è sport superstabile nel programma dei Giochi. L'imperativo per molti sport di fare spettacolo come regola per sopravvivere in questo programma, che la tivù vuole appunto farcito soltanto di cose belle, vale invece già per Barcellona '92: e sin d'ora c'è la presentazione di parecchie novità. Il pugilato, chiacchieratissimo per combines, criticatissimo per pericolosità, offrirà ai prossimi Giochi il conteggio elettronico dei colpi, praticamente decisivo per il referto finale, nel senso che l'arbitro non potrà andare vistosamente contro ad esso. La lotta ha abolito le ammonizioni, chi raggiunge i 5 punti vince il match, i punti conquistati nel primo minuto valgono doppio: aggressività premiatissima, dunque. Il tiro offrirà agli spettatori un maxischermo per la visualizzazione immediata della classifica: e questo dopo che il tiro a volo ha già presentato a Seul '88 i piattelli pieni di gas colorato, che si libera alla rottura, quando cioè è stato fatto centro. Il tiro con l'arco procederà, dagli ottavi di finale, per eliminazione diretta, con bersaglio unico per tutti i concorrenti, onde creare un po' di tenzone alla Robin Hood. Nella scherma molta elettronica per visualizzare i punteggi e i colpi, offrendo dell'incontro una sorta di videogame. La vela sperimenterà su una classe (i Soling) la gara spettacolare barca contro barca, con eliminazione diretta. Il judo lascerà libertà di colore nel kimono: sembra poco, ma in tivù la cosa può rendere assai. D'ai- tronde il tennis da tavolo prevede una pallina arancione (lo hanno già battezzato «color Samaranch», un misto fra il rosso e il giallo della bandiera spagnola) su tavolo verde appoggiato su fondo blu. Nella ginnastica i giudizi saranno veloci, così che nessun concorrente comincerà più il suo esercizio senza sapere il punteggio di chi lo ha preceduto. Nel pentathlon moderno le giornate di gara saranno quattro anziché cinque. Nel sospettatissimo sollevamento pesi ci saranno cinque giorni di controlli antidoping, prima delle gare: anche questo può essere uno show. Ogni sport in pratica si deve acconciare alla tivù. Qualcuno dice: si prostituisce. E' possibile. Il rischio è grande. Un punto verrà fatto nel '94, quando a Parigi il Ciò celebrerà i suoi 100 anni, e soprattutto ascolterà la relazione della commissione-programma olimpico (presiede Chatrier, francese venuto dal tennis) e deciderà i tagli, di uno sport in¬ tero o dentro a uno sport. Ci sono specialità nuove che premono per entrare nell'Olimpiade: golf", triathlon, beach volley, sci nautico, football americano, persino squash e badminton. Ci sono specialità che sono dentro al programma per colpi di mano, equivoci, buona sorte. Intanto i comitati olimpici nazionali diventano 183, con le nuove Repubbliche, e diventa quasi chimerico il limite dei diecimila soli atleti ai Giochi estivi da diselefantizzare. Ad Albertville Samaranch ha annunciato le Grandi Pulizie, in modo da offrire alla tivù un bel prodotto superconcentrato. Stop anche a certe partecipazioni folkloristiche: finito il dogma dell'universalità dei Giochi, ogni sport dovrà imporre preselezioni, misure o tempi minimi, l'iscrizione del guitto sol perché rappresenta una nazione sarà impossibile. Non sarà un'operazione indolore, specie presso chi conserva il senso e anche il sentimento dell'Olimpiade di una volta. Barcellona rischia comunque di essere l'ultima esposizione universale dell'antiquariato sportivo. Gian Paolo Ormezzano

Persone citate: Robin Hood

Luoghi citati: Barcellona, Italia, Milano, Parigi